Ill.mo Presidente,
Caro Nunzio,
con riferimento al decreto interministeriale del 28 marzo 2020 che ha fissato le modalità di attuazione dell’indennità di ultima istanza, estendendo ai liberi professionisti la possibilità di accedere al fondo medesimo per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atti, è sorta sin da subito la difficoltà interpretativa in ordine alla possibilità di accedervi anche da parte degli iscritti a Cassa Forense negli anni 2019 e 2020.
Tanto, in virtù del fatto che tra i requisiti di accesso all’indennità suddetta veniva richiesta la dichiarazione dei redditi 2019 – al fine di verificarne il limite economico previsto - relativa all’attività svolta nel 2018, con ciò ponendo dubbi in merito alla possibilità di accesso per coloro i quali avessero iniziato l’attività professionale in data successiva al 2018.
Nell’immediatezza delle criticità sollevate, quindi, Cassa Forense con dichiarazioni non ufficiali (in particolare rispondendo via e-mail a singole richieste dei diretti interessati) consentiva anche ai giovani Colleghi, di accedere alla domanda di indennità di €600,00, mediante il modello predisposto e nelle modalità dalla stessa indicate, con ciò ingenerando la precipua convinzione di poter ottenere detta somma, avendone i requisiti reddituali.
Ieri, 16 aprile 2020, data in cui gran parte dei Colleghi che hanno presentato domanda si sono visti accreditare l’indennità citata, è emersa, in modo evidente, la problematica relativa ai neo iscritti 2019-2020 atteso che alcuna somma veniva loro materialmente erogata. Senza alcuna comunicazione ufficiale si apprendeva da dichiarazioni rilasciate da esponenti di Cassa Forense, che la questione era al vaglio del Governo, con sospensione, quindi, della erogazione delle relative somme.
Orbene, appare chiaro il grave pregiudizio che questo ritardo stia arrecando proprio a quelle fasce di Avvocati che più stanno risentendo della emergenza sanitaria, ossia i giovani. Invero, l’esistenza di fondi limitati unitamente al criterio cronologico di erogazione delle somme determinerà, di fatto, un effetto preclusivo per la liquidazione delle somme spettanti ai neo-iscritti atteso che, se il Governo dovesse riconoscere loro detta possibilità, ma non tempestivamente, questi ne resterebbero comunque esclusi per incapienza del fondo destinato all’indennità citata.
Ciò posto, l’AIGA, nel precipuo ruolo che le compete di tutela della giovane Avvocatura, auspica un deciso intervento da parte di Cassa Forense, al fine di dirimere questa incresciosa vicenda, ponendo in essere un’azione concreta ossia il riconoscimento immediato, e sempre nel rispetto dell’ordine cronologico, delle somme dovute ai giovani Colleghi iscritti nel 2019 e nel 2020.
Come detto, infatti, un riconoscimento tardivo del diritto equivarrebbe a non riconoscere alcun diritto.
Nel ringraziarTi sin da ora per la Tua sempre pronta disponibilità, spero di ricevere al più presto un Tuo riscontro.
Roma, 17 aprile 2020
Il Presidente
Avv. Antonio De Angelis
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