Recepite le istanze dell'AIGA sulle modalità di deposito degli atti
In mezzo ad un turbinio di innovazioni normative che non ha precedenti, senza fare rumore come altre riforme, ne è intervenuta una che avrà portata storica: la nascita del Processo Penale Telematico.
Il 1° maggio 2020, infatti, è entrato in vigore il D.L. 30 aprile 2020 n. 28, che ha introdotto all’art. 83 del D.L. 18/2020 (convertito con modifiche nella legge n. 27/2020) il comma 12-quater.1, norma che per la prima volta consente ai difensori di depositare telematicamente atti e documenti in ambito penale.
Per ora la riforma è limitata nel tempo e nella portata:
- ne è prevista la vigenza solo sino al 31 luglio 2020;
- consente esclusivamente ai difensori degli indagati di depositare solo le memorie, i documenti, le richieste e le istanze indicate nell’art. 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale.
Tuttavia, tale innovazione sembra pronta a proseguire anche in futuro e ad espandersi nell’applicazione.
Infatti, le Disposizioni stabilite con il provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della Giustizia (DGSIA) emanate l’11 maggio 2020 e pubblicate il 12/05/2020, ci spiegano che il servizio è raggiungibile accedendo al Portale dei Servizi Telematici all’indirizzo https://pst.giustizia.it, dove troviamo già predisposto un nuovo punto d’accesso, il c.d. PDP (Portale Deposito atti Penali). Accedendovi come avvocati tramite il proprio token crittografico (smart card, chiavetta USB o altro dispositivo con certificato di firma digitale CNS valido), si entra in un’Area Riservata agli iscritti nel ReGIndE con ruolo avvocato (Portale Difensore Atti).
Insomma, se il D.L. 28/2020 ha fatto nascere il PPT, possiamo dire – continuando nella metafora – che il provvedimento DGSIA “l’ha battezzato” e l’ha reso pronto ad affrontare la vita futura per tutti i depositi telematici, per lo meno quelli da effettuare nelle Procure.
“L’aspetto davvero innovativo della riforma” afferma l’Avv. Antonio De Angelis, Presidente Nazionale AIGA, “è rappresentato però dal fatto che per i depositi è stata scelta la modalità dell’ upload diretto di atti e documenti sul Portale Giustizia da parte degli avvocati. Niente PEC dunque per il deposito telematico penale; sembrerebbero pertanto scongiurate le ben note criticità che esse comportano ai fini del perfezionamento del deposito”.
“Ed è con grande e viva soddisfazione che AIGA vede finalmente recepita, in ambito penale, un’istanza che la stessa da anni sostiene per tutte le giurisdizioni ovvero la facoltà di deposito di atti e documenti mediante upload diretto sul Portale dei Servizi Telematici” commenta l’Avv. Luigi Martin, Coordinatore del Dipartimento Nuove tecnologie e processi telematici dell’AIGA “Tra l’altro, il DL 28/2020 ha introdotto anche l’art. 12-quater.2 che permette anche alla polizia giudiziaria di comunicare telematicamente atti e documenti alle Procure, sembra sempre con lo strumento dell’upload diretto”.
Circa infine le specifiche modalità di funzionamento del Portale occorre per il momento attendere le specifiche istruzioni ministeriali ad oggi non ancora emanate. L’auspicio dell’AIGA è che il legislatore provveda ad una codificazione del PPT e ad adeguati investimenti, al fine di rendere la misura non collegata alla sola fase emergenziale.
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