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Al via quota 100, occasione perduta per riformare la Fornero



Quota 100 è partita. All’Inps sono arrivate circa mille domande. Partenza sprint o al rallentatore? I giornali si sono divisi nella valutazione dei primi dati. Un bilancio si potrà fare tra qualche settimana quando la macchina entrerà a pieno giro e i lavoratori avranno metabolizzato i requisiti di accesso all’anticipo pensionistico rispetto alla scadenza dei 67 anni.


Ecco le risposte alle domande più frequenti.


Quali requisiti devo avere per accedere a quota 100?

Le domande per quota 100 possono essere presentate da chi ha almeno 62 anni d’età e

38 anni di contributi.


A chi va presentata la domanda?

La richiesta di accesso a quota 100 si può fare direttamente dal sito dell’Inps. In questo caso bisogna avere il codice pin rilasciato dall’Inps, oppure lo Spid (cioè l’identità digitale), o ancora la Carta nazionale dei servizi (il documento che affianca la carta d’identità elettronica). In alternativa si può passare attraverso il contact center dello stesso istituto di previdenza, i patronati oppure gli altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Inps.

Nel calcolo dei contributi sono ammessi altri versamenti oltre a quelli aziendali?

Sí. Per arrivare a quota 100 si possono considerare anche i contributi volontari e quelli che derivano dal riscatto della laurea. È possibile uscire anche a 59 anni d’età e 35 di contributi. Ma in questo caso ci deve essere un accordo tra azienda e sindacato che prevede un assegno straordinario per chi lascia il lavoro. E stabilisce anche quante persone vengono assunte per so- stituire chi esce.


Quando si può uscire con quota 100?

Può usufruire di quota 100 dal primo aprile di quest’anno, chi nel settore privato ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018; chi li matura dal primo gennaio 2019 avrà diritto alla pensione tre mesi dopo. I requisiti devono essere almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi. Lo stesso decreto prevede un abbassamento del requisito contirbutivo attualmente in vigore dal primo gennaio, ripristinandolo a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. la legge Fornero prevede invece il pensionamento dal primo gennaio a 67 anni di età per gli uomini e 66 anni e 7 mesi per le donne con 20 anni di contributi, oppure in base alla contribuzione con 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne indipendetemente dall'età.


Ci sono tempi diversi per gli statali?

I dipendenti pubblici hanno tempi rallentati per le uscite. Coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2018 possono andare in pensione anticipata dal primo agosto, quindi non dal primo aprile come i colleghi del settore privato. Per gli altri la finestra si apre sei mesi dopo la maturazione dei requisiti con l'obbligo di preavviso di sei mesi. Se un lavoratore ad esempio raggiunge i requisiti dal primo maggio, potrebbe andare in pensione dal primo novembre. Tabella diversa per gli insegnanti e gli operatori della scuola che possono andare via solo a inizio anno scolastico, a settembre.


Ci sono penalizzazioni per chi usufruisce dell’uscita anticipata?

L’unica penalizzazione è data dal metodo contributivo. Le pensioni sono calcolate in base ai contributi versati. Quindi anticipando l’uscita si rinuncia ai corrispondenti anni contributivi.

È pur vero però che la maggior parte di coloro che usciranno in anticipo rientra nel sistema di calcolo retributivo. Quindi prima lasciano il lavoro e più il loro assegno è alto.

Chi esce con quota 100 può svolgere un’attività retribuita durante la pensione anticipata?

No. Non è possibile arrotondare l’assegno di quota 100 con un altro lavoro. Sono consentite solo le prestazioni occasionali, con un tetto massimo di 5 mila euro lordi l’anno. Il divieto vale fino al momento in cui si raggiunge l’età per la pensione stabilita dalla legge Fornero.


I dipendenti pubblici quando ricevono il Tfs, trattamento di fine servizio?

Per i dipendenti pubblici il cosiddetto Tfs viene liquidato al termine della carriera, ed è agato solo al raggiungimentoo dei 67 anni d’età. Il governo si è però impegnato a far stipulare alle singole amministrazioni delle convenzioni con le banche per anticipare il Tfs, con tassi agevolati. Le convenzioni dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.


Che durata ha la norma quota 100?

Si tratta di una norma sperimentale, come ha precisato il governo, della durata limitata al 2021.


Valutazioni economiche

La norma richiede un dispendio di circa 20 miliardi e non dà una risposta al tema delle rigidità della legge Fornero. Si è persa una occasione per rendere più flessibile la normativa che era quanto le forze di maggioranza avevano promesso in campagna elettorale. Così come è strutturata la riforma, considerando anche la transitorietà della durata, rischia di essere solo un esborso inutile di risorse. Trascorsi i tre anni della sperimentazione, tutto torna come prima. Inoltre è difficile che si verifichi la staffetta tra i prepensionati e le nuove assunzioni come un’ampia statistica sta a dimostrare.


C’è infine un fattore che riguarda il bilancio delle Stato che è stato poco sottolineato dai commentatori di questa norma. All’Art.28 si dice che se l’economia dovesse rallentare rispetto alle attese e la propensione al pensionamento aumentare (ora è intorno al 70%) potrebbero non bastare i fondi stanziati. Con questa congiuntura allora scatterebbero le clausole di salvaguardia e il ministero del Tesoro dovrebbe prendere provvedimenti.


di Laura Della Pasqua

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