Non sappiamo se la decisione sia stata lungamente ponderata o frutto del temperamento caldamente partenopeo dell’onorevole Alessandra Mussolini, ma la notizia, da lei stessa divulgata con un breve ma esauriente comunicato stampa, non lascia adito a dubbi: «Ho comunicato questa mattina alla segreteria del Presidente Berlusconi la mia intenzione di lasciare Forza Italia.
Ringrazio il Presidente per l'affetto ed il sostegno politico e personale ricevuto in ogni occasione che penso di aver ricambiato con pari trasporto.
Ho preso atto che non sussistono più i presupposti politici per una mia permanenza nel partito dopo la scelta di andare all'opposizione del Governo Conte senza un confronto con la base e i militanti del movimento e, soprattutto, per la oggettiva impossibilità di poter portare un contributo di idee e di contenuti al Partito in un momento in cui i consensi sono al minimo storico per tentare di invertire la rotta.
Ma evidentemente i nuovi timonieri, nonostante gli errori già commessi, non hanno intenzione di cambiare.
Alla riunione di ieri avrei voluto dire che Forza Italia è affetta da una malattia autoimmune, cioè produce anticorpi contro sé stessa andando contro la linea politica che ha sempre sostenuto: purtroppo non c'è stata la possibilità.
In coerenza con i valori di sempre, continuerò comunque la mia attività politica nell'ambito del centro destra.
È andata così.
Un caro saluto. Alessandra Mussolini».
È evidente come il “new deal” di Forza Italia abbia già suscitato il primo dei grandi dissensi. L’onorevole Mussolini è sempre stata donna schietta e diretta nelle proprie idee e affermazioni pubbliche, così era da immaginarsi che qualcosa sarebbe successo, anche senza essere dei commentatori politici di chiara fama e alto livello. Insomma un ennesimo transfugo da un partito che si sta riducendo ogni giorno di più al fantasma di ciò che è stato un tempo, in cerca di una nuova ragione di essere mentre cresce esponenzialmente, sempre più, il consenso verso la Lega.
DPF
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