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Alitalia, prorogato il prestito e Di Maio incontra i sindacati



Il governo prende tempo su Alitalia. Tempo prezioso per il salvataggio della compagnia che si trova in una situazione di stallo. È stato deciso l’ennesimo slittamento, la terza proroga, del pagamento del prestito ponte da 900 milioni, in scadenza il 15 dicembre. La nuova data di restituzione è fissata "entro 30 giorni dall'intervenuta efficacia della cessione dei complessi aziendali" e comunque "non oltre il termine del 30 giugno 2019", secondo quanto si legge nel documento andato in Consiglio dei ministri. Il differimento dei termini è vitale per l’ex compagnia di bandiera dal momento che i prossimi mesi dovrebbero essere decisivi per la conclusione dell'operazione.


Intanto il 12 dicembre il ministro dello Sviluppo economico, Di Maio incontrerà i sindacati per fare il punto sullo Stato di avanzamento dell’iter di salvataggio e rilancio di Alitalia. Proprio per sollecitare il governo ad accelerare i tempi, le sigle di categoria Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl avevano indetto, prima della convocazione del ministro, una mobilitazione per l'11 dicembre prossimo, con un presidio al Mise, che ora è stata congelata. Il fronte sindacale però non è compatto. Le altre organizzazioni, dalla Fit-Cisl alle associazioni professionali di categoria Anpac, Anpav e Anp, avevano deciso di non scendere in campo e preferendo non arrivare ad un inasprimento dei rapporti con il governo. La decisione di Di Maio ha spiazzato i sindacati più battaglieri che si sono comunque affrettati a intestarsi il merito di aver scosso il ministro inducendolo ad aprire il tavolo del confronto.


Ora l’attenzione è sui prossimi passi per il salvataggio della compagnia. I sindacati chiederanno al governo a che punto sono i lavori per individuare un partner straniero, i contenuti delle offerte presentate dai vettori stranieri, il piano industriale messo a punto dalle Fs e le prospettive di sviluppo, compreso il futuro assetto occupazionale. Sul tavolo c’è anche la conferma per il 2019 del finanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo e della legislazione di sostegno per il contrasto al dumping contrattuale. L’offerta presentata dalle Fs al Mise è condizionata dalla partecipazione di un partner estero.

L’amministratore delegato del gruppo, Gianfranco Battisti ha avviato la confirmatory due diligence per esaminare tutti i dati, che non era stato possibile prendere in visione precedentemente. Al momento quindi il piano procede tra molte incognite e i sindacati non avendo davanti ancora delle certezze, temono che alla fine si imbocchi la strada della svendita con pericolose ricadute sugli organici. Sono senza una risposta gli interrogativi in merito alle prossime mosse di un eventuale partner industriale, sul ruolo delle Fs e sulla posizione dell’Antitrust che dovrebbe esprimersi sul progetto di rilancio. Il tutto in un contesto in cui il governo è messo a dura prova dalla manovra economica e dal braccio di ferro con Bruxelles.

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