È alta tensione tra Stati Uniti e Cina. La tregua commerciale raggiunta dopo un duro lavoro diplomatico rischia di saltare dopo l’arresto in Canada della direttrice finanziaria di Huawei, Meng Wanzhou su richiesta degli Stati Uniti, per presunte violazioni alle sanzioni contro l'Iran. La stampa cinese si è scatenata contro Washington che accusa di un atteggiamento da "spregevole canaglia". Secondo i media asiatici la Casa Bianca vuole fermare l'avanzata nel G5 del colosso di Shenzhen. Il tabloid Global Times parla di "abuso delle procedure legali" nei confronti di Huaweie scrive che Trump dovrebbe "tenere a freno le forze ostili di alcuni americani che possono mettere in pericolo le relazioni sino-statunitensi". Il quotidiano China Daily accusa Washington di comportarsi in modo “irragionevole nell’utilizzare questo tipo di approcci per esercitare pressioni su entità d'affari”.
Ma il presidente americano fa finta di niente e si è detto “fiducioso” sugli accordi raggiunti a Buenos Aires con Xi Jinping. Per gli osservatori internazionali invece la richiesta di estradizione della manager potrebbe mettere in crisi la tregua sui dazi. Intanto Huawei ha preso le contromisure, nominando il presidente, Liang Hua come responsabile finanziario (Cfo) ad interim, al posto Meng Wanzhou e ha anche ribadito che non cambierà le proprie partnership a livello globale. A Washington c’è chi svela cosa si nasconde dietro l’affare Huawei. Secondo il senatore statunitense Ted Cruz, uno dei repubblicani più influenti in Aula e principale avversario del presidente Donald Trump alle scorse primarie per le presidenziali, la società di telecomunicazioni “è un'agenzia di spionaggio del partito comunista cinese, debolmente mascherata da compagnia telefonica. Le sue reti di sorveglianza si estendono nel mondo e i suoi clienti sono regimi canaglia come Iran, Siria, Corea del Nord e Cuba. L'arresto della Cfo Wanzhou Meng in Canada è un'opportunità e una sfida".
Quella di Cruz non è una voce isolata. Sono in molti negli Stati Uniti a pensare che la tecnologia di Huawei possa essere al servizio dell'intelligence cinese. La società, in merito alle accuse alla Meng, ha smentito di avere provato a vendere direttamente, o tramite Skycom Tech, tecnologia soggetta a embargo all'Iran. "La relazione tra Huawei e Skycom è una normale partnership di affari", ha scritto il gruppo. Ma Huawei è sotto i riflettori dell’intelligence americana da molto tempo per il timore di attività di spionaggio. I capi di cinque agenzie di intelligence e l’Fbi avevano allertato da tempo la Commissione di Intelligence del Senato degli Stati Uniti su Huawei. Ad aprile scorso Huawei si trovava sotto indagine del Dipartimento di Giustizia di Washington per il possibile uso della tecnologia per lo spionaggio ai danni degli Stati Uniti.
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