E così, martedì 9 aprile, dovrebbe essere finalmente il gran giorno. Alle 12 la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi della Rai ha in agenda l’audizione del presidente della Rai, Marcello Foa, e dell'amministratore delegato, Fabrizio Salini. Il condizionale, come al solito, è d’obbligo visto la lunga sfilza di rinvii e aggiornamenti degli ultimi mesi. Il tandem di testa della Rai, al centro di una riforma dell’azienda dove il perno centrale è l’occupazione delle poltrone strategiche, è sempre riuscita ad evitare l’appuntamento sapendo bene come molti membri della commissione vogliono vederci chiaro sul piano approvato dal consiglio di amministrazione. Sino ad oggi le domande sono superiori alle risposte date.
Da qui la grande attesa per la presenza in commissione. Il piano industriale, infatti, presenta molti lati oscuri e innesca più di una perplessità sui costi d’attuazione, di cui non c’è traccia nel documento. È chiaro che il grosso dell’operazione si metterà in moto dopo le europee, visto che dal risultato dipende molto il bilancio dei pesi e contrappesi all’interno dell’attuale maggioranza di governo. Non a caso Foa e Salini hanno fatto di tutto per di evitare la prova della commissione di Vigilanza. Nel frattempo sono partite le Tribune elettorali di Rai Parlamento per le elezioni europee 2019. Al via la prima fase, che precede la presentazione delle liste, con i rappresentanti delle forze politiche presenti nel Parlamento nazionale e in quello europeo. Ma i leader continuano a contare molto sui talk show di tutte le televisioni in modo da aggirare la legge sulla par condicio. Domenica sera la prova plastica: Di Maio da Fabio Fazio su Rai Uno e Matteo Salvini da Massimo Giletti su La7. . E da qui al voto sarà sempre così, o quasi….
di Alberto Milani
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