Si è chiuso l’accertamento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro iniziato nel Dicembre 2017 a carico di Amazon Logistica Italia. Il documento finale non lascia margini di interpretazione: la multinazionale di Seattle ha sforato le quote per l'utilizzo di lavoratori con contratto di somministrazione previste dal contratto collettivo e quindi dovrà assumere 1.300 interinali, i quali potranno chiedere la stabilizzazione dal primo giorno del loro utilizzo.
Laconico il commento del gigante della logistica fondata da Jezz Bezos: ”Amazon è un datore di lavoro corretto e responsabile”.
La nota di Amazon precisa poi: “siamo costantemente impegnati nella conversione dei contratti di somministrazione in tempo indeterminato. Per esempio, il nostro centro di distribuzione di Castel San Giovanni quando ha aperto nel 2011 impiegava 150 persone a tempo indeterminato. Oggi i contratti a tempo indeterminato sono oltre 1.650 e tutti hanno iniziato con contratti in somministrazione convertiti nel corso degli anni in rapporto di lavoro a tempo indeterminato”.
L'accertamento era partito nell'ambito delle attività ispettive programmate, "con un'attenzione prioritaria al settore della logistica e della movimentazione merci". Erano i giorni caldi nei quali i lavoratori del centro della logistica piacentino erano scesi in sciopero occasione del Black Friday che muove miliardi di acquisti online.
Amazon Italia era stata anche al centro del dibattito per l’utilizzo di braccialetti informatici per il controllo a distanza e il miglioramento della ricerca dei pacchi da parte dei dipendenti. Su questo aspetto non sono invece emerse irregolarità: “In esito ad altri profili oggetto di accertamento”, si legge in una nota dell’Ispettorato, “non sono invece emerse irregolarità, né sono state accertate violazioni in tema di controllo a distanza dei lavoratori“.
Comments