"Il dottor Nicola Gratteri è un procuratore coraggioso, nessuno può mettere in dubbio la sua conoscenza profonda del fenomeno 'ndrangheta nelle sue ramificazioni anche internazionali, e certo questo lo ha esposto e lo sta esponendo a minacce gravissime di attentati alla sua vita. Ma le manifestazioni organizzate a Catanzaro da molte organizzazioni autodefinitesi, con ampio risalto dai media, “scorta civica”, hanno poco a che fare con il ripararlo dalle minacce purtroppo reali. I connotati di queste manifestazioni, che certo faranno piacere a Gratteri, hanno una motivazione puramente ideologica.
Lo slogan Gratteri=Falcone preparato da giorni ha due caratteristiche: è una falsificazione storica, e somiglia tristemente alla glorificazione di un eroe destinato per forza a morire. Paragonare, come si sta facendo dalla stampa giustizialista e dalle fazioni politiche manettare, la mancata elezione di Gratteri a procuratore generale antimafia alla tremenda parabola di Giovanni Falcone è una operazione che non regge, delegittima anzi la figura di chi è stato scelto per meriti come Melillo, indebolendo oggettivamente il fronte della giustizia contro le mafie.
Giovanni Falcone fu sì bocciato come Gratteri dal Csm, ma contro Falcone pesarono soprattutto la campagna contro di lui ordita da Magistratura democratica, che ne decretò – insieme agli attacchi violenti di Leoluca Orlando e di buona parte della sinistra – la solitudine fimno all'esio tremendo di Capaci. Diciamolo: Gratteri è stato bocciato non perché somigliasse a Falcone, ma forse perché non gli somiglia. Li differenziano i risultati: troppe inchieste di Gratteri sono partite con il gran pavese, e il Procuratore di Catanzaro al timone del Galeone regale, e sono finite in fiaschi processuali. Ma non è solo questione di successi, ma di metodi. Falcone non avrebbe mai ripetutamente chiesto l'arresto, senza neppure la possibilità di contraddire le accuse, di un uomo come l'ex senatore e grande avvocato Giancarlo Pittelli, triturato dal metodo Gratteri che forse non è molto pratico in “presunzione di non colpevolezza”."
Lo dichiara in una nota Amedeo Laboccetta, ex deputato di Napoli, Presidente Polo Sud.
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