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Amedeo Laboccetta (Polo Sud): Sentenze preconfezionate?

Giustizia - Amedeo Laboccetta (Polo Sud): Sentenze preconfezionate? L'Anm in merito accusa il difensore e non censura il giudice, è evidente che siano ancora tutti nel caos più totale.


"E’ di questi giorni la notizia che un avvocato difensore, consultando il fascicolo del processo che avrebbe dovuto, di lì a poco, discutere, ha trovata già redatta, per mano del relatore, la sentenza. Sua legittima indignazione per la constatazione dell’assoluta inutilità dell’opera difensiva, cui si accingeva, e doverosa richiesta di chiarimenti, che sembrerebbe non aver ricevuto. L’episodio, squarciando il velo delle ipocrisie, dà riscontro alla tesi di quanti sostengono che il giudice non presta attenzione, o gliene dedica assai poca, alle argomentazioni del difensore, tant’è, come confermato da questo episodio, che matura la propria decisione prima di averle ascoltate, e già persuaso di dover prestare maggior credito al proprio pregiudiziale convincimento che non al contenuto delle stessa.


Tutto ciò è inaccettabile in uno stato liberale di diritto che prevede, nella propria costituzione, l’intangibilità del diritto di difesa, del quale la completezza della discussione e la sua serena valutazione costituiscono corollari irrinunziabili ma che risulta evidentemente violata da comportamenti come questi. Singolare la posizione dell’ANM, la quale, piuttosto che censurare il comportamento del giudice e senza alcun approfondimento della vicenda, ha accusato il difensore, che si è permesso consultare un fascicolo processuale, della cui consultazione egli aveva, però, assoluto diritto. A dire dell’ANM, l’avvocato è in colpa, per aver consultato gli atti, così scoprendo la prova della condotta di quel giudice. Questi, invece, non merita alcun addebito. Quello che l’avvocato ha avuto la scorrettezza di leggere non era altro che, appunto - sebbene, però, redatto nello schema e con l’intestazione di una sentenza preconfezionata, che dovevano rimanere noti solo al giudice. L’ANM, ancora in evidente crisi, per l’incapacità di dare risposte e chiarimenti allo scandalo delle rivelazioni di Palamara, e che pensato, a tal riguardo, rimuovere ogni altra colpa di propri associati, addebitandole tutte al solo Palamara, unico artefice di una degenerazione, che era così estesa da avere necessità di altri complici, nessuno dei quali censurato, ha mostrato, ancora una volta, la propria vocazione alla difesa corporativa e sindacale dei singoli giudici, piuttosto che alla difesa dei principi.

Verrebbe da osservare che si perde ogni legittimazione morale a giudicare ed eventualmente punire gli altri essenza della giurisdizione penale, quando si mostra essere così tanto intollerabilmente indulgenti verso sé stessi."


Lo dichiara in una nota Amedeo Laboccetta, ex deputato di Napoli, Presidente Polo Sud.

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