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Ana Bettz: “Bertolaso è’ una certezza, non una speranza”.



Bertolaso è’ una certezza, non una speranza. Lo ha dimostrato sul campo più volte e lo ricordiamo tutti: ha sconfitto anche l’ebola in Africa. Ringrazio, a nome di tutti gli italiani, coloro che hanno partecipato a questa mia insistente iniziativa per farlo ritornare in Italia, coloro che lo hanno sostenuto e lo sostengono in tutti i modi, dalla raccolta fondi alla adesione personale come medici e infermieri volontari. Ringrazio, oltre a Fontana, Presidente della Regione Lombardia che lo ha chiamato per primo, in modo particolare il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che ha indicato Bertolaso per contribuire ad individuare una strategia di contenimento della diffusione del virus. Auspico che anche altri governatori di regione a rischio abbiano lo stesso buonsenso a tutela della salute dei propri concittadini. Ribadisco: non basta essere italiani per sentirsi italiani. È’ necessario battersi e fare fronte comune nella difficoltà per uscire dal tunnel dell’isolamento. Ringrazio tutti gli imprenditori e tutti i cittadini che hanno aderito al mio appello: con le donazioni arrivate fino ad oggi ha vinto l’Italia della solidarietà e del fare. Sentiamoci davvero orgogliosi di essere italiani. Stretti e affranti nel dolore, siamo vicini più che mai a tutti coloro che hanno perso i propri cari: percepiamo con grande preoccupazione questo momento come una situazione surreale, quasi fosse un incubo, dal quale vogliamo svegliarci presto e pensare che sia stato solo un brutto sogno. Grazie ancora a Bertolaso per avere accettato questa ardua impresa: da subito abbiamo pensato che fosse lui l’uomo giusto al posto giusto e che dovesse per questo tornare a gestire e coordinare questa difficilissima situazione di crisi, snellendo le procedure burocratiche e col massimo della efficacia. E per questo abbiamo fatto appello alle più alte istituzioni e cariche dello Stato. Ribadisco: compito di ciascun amministratore è quello di muoversi prescindendo dalle appartenenze politiche per salvare quante più vite possibile. Mettiamo per una volta da parte faziosità, personalismi e protagonismi individuali per dare spazio ad azioni collettive che vedano come unico successo la sconfitta del virus. La corsa è’ contro il tempo: burocrazia e liti servono solo a rallentare il percorso e quindi vanno messi preventivamente da parte. A trionfare sara’ l’amore. E la vita. Anna Bettozzi

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