Il governo italiano e le Regioni diano subito autorizzazione all’acquisto di materiale per una grande campagna di solidarietà per aiutare la popolazione italiana.
È’ necessario sanificare all’ozono gli ospedali e i laboratori attualmente chiusi e istallare tutta l’attrezzatura - respiratori, ventilatori, defibrillatori e ossigeno - per improntare delle sale di rianimazione d’emergenza e aggiuntive utili a superare l’emergenza del covi-19.
Faccio appello ai grandi imprenditori italiani e amici come Ferrero, Barilla, Agnelli, De Laurentis, Cremonini, Samori, Beretta, Lotito, Berlusconi, Del Vecchio, Della Valle, Caltagirone, Cirio, Salini, De Benedetti, e molti altri ancora a partecipare ad una task force solidale: un gesto di solidarietà economica privata per acquistare tutte le attrezzature necessarie per la rianimazione in ogni ospedale e in ogni ambulatorio attualmente in disuso o in locali che lo consentano per far fronte alla emergenza sanitaria del coronavirus. Questo potrebbe essere di ausilio per gli ammalati visto che mancano i letti e i luoghi ove contenerli. Penso ad esempio a strutture come il Forlanini qui nel Lazio e ad altre in Regioni diverse di Italia che hanno molte strutture chiuse e che possono essere facilmente riadattate per l’emergenza. Chiediamo pertanto al
Presidente della Repubblica e al
Presidente del consiglio di poter intervenire immediatamente in deroga alle procedure burocratiche che porterebbero via troppo tempo mettendo a repentaglio altre vite: si istituisca un conto corrente dedicato e la possibilità di fare da subito donazioni. Io per prima metto a disposizione una somma da subito per far fronte alla emergenza. Mettano a disposizione un conto corrente per fare i versamenti o autorizzino noi imprenditori a pagare direttamente le aziende che forniscono questi materiali. Ci facciano sapere al più presto perché ogni minuto perso è’ una vita umana in pericolo. I medici attualmente in pensione, gli anestesisti in pensione e i giovani di buona volontà si mettano a disposizione per fronteggiare l’emergenza.
Anna Bettozzi, imprenditore
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