Senatore #AntonioSaccone portavoce dell’Udc
“Senza l’Udc e l’elettorato democristiano e liberale, non si vincono le elezioni e non si governa l’Italia”
“È il teatrino degli opposti inutili: il Governo è confuso è fragile, ma il populismo antieuropeo non è credibile”
Senatore Saccone, innanzi tutto complimenti per la nomina a portavoce dell’#Udc. Avverte il peso della responsabilità, in un’epoca, come questa, segnata da una grave emergenza sanitaria, produttiva e sociale?
È una responsabilità, ma anche un onore. Sono grato al segretario dell’Udc #LorenzoCesa per la fiducia, che mi ha dimostrato. Come partito, stiamo cercando, ormai da tempo, di rivendicare la nostra presenza #politica, nell’ambito del centrodestra. La nostra cultura, i nostri riferimenti, sono quelli, storici e gloriosi, dei democratici cristiani. E i nostri valori sono quelli fondativi dell’Unione europea. Crediamo che sia fondamentale per un #centrodestra, largo, inclusivo e, soprattutto, credibile, che l’anima democratica e cristiana abbia piena agibilità politica. Purtroppo, si insiste ostinatamente nel volersi appiattire su posizioni sovraniste e di destra, incuranti della inevitabile fuga degli elettori, che fanno riferimento ai valori liberali e cattolici.
E quale è il rischio?
Un centrodestra, che non sia inclusivo e largo, non può governare il Paese. E, senza il nostro apporto, vincere le #elezioni diventa impossibile. Oggi, Giancarlo Giorgetti, in un’intervista al Corriere della Sera, chiede alla Lega di uscire dall’eurogruppo della Marine Le Pen e invoca Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio. Mi domando, e gli domando, come la candidatura di Draghi, europeista viscerale, possa essere compatibile con la bocciatura della riforma del #Mes e con le posizioni antieuropeiste, sin qui assunte dal centrodestra. Draghi verrebbe a fare il Presidente del Consiglio contro l’Europa? Difficile, anche solo immaginarlo.
Le misure del Governo per arginare la pandemia sembrano dettate, sempre più, dall’improvvisazione. Lei è d’accordo?
Siamo in balia di una schizofrenia pandemica, che parte dai teleshow dei virologi e arriva anche ad alcuni giornalisti. Le faccio un esempio. Un mese fa, ho chiesto l’apertura delle zone #Ztl, nel centro di #Roma. Alcuni giornalisti mi avevano dato ragione, dicendo che era giusto aprire. Sono gli stessi, che oggi condannano la Sindaca #Raggi, dopo che ha finalmente deciso di aprirle. Siamo sotto lo scacco del tritarne della vanità e il Governo negli ultimi tempi, sta cedendo, ogni giorno di più, al populismo e alla demagogia. Se, nei primi tempi, era secondo me, normale, che sbandasse, non è giustificabile che neppure oggi abbia la barra del timone dritta e una linea di azione chiara. Non sa quale è il percorso migliore, ondeggia, mentre le onde della pandemia ci travolgono. E la gente è angosciata, ogni giorno di più.
Secondo lei ha senso impedire a un automobilista solitario di viaggiare da un comune a un altro e, poi, consentire alla gente di ammassarsi su autobus e treni regionali, come se fossero carri bestiame?
Sono segnali inequivocabili della schizofrenia pandemica. Della confusione, che regna sovrana. Noi avevamo proposto soluzioni concrete, come l’utilizzazione dei bus turistici privati, a supporto del trasporto pubblico. Si è preferito lasciarli fermi in un piazzale di sosta e compensare i gestori con i ristori. #Ristori a tutti. Ristori a pioggia. Senza un disegno. Senza una strategia. Imponendo, per di più, agli aspiranti ristorati una complessa procedura telematica, con annesse tagliole burocratiche, anziché intervenire, come noi avevano proposto, e come fanno in Germania, direttamente sui conti correnti degli operatori, che stanno vedendo crollare i loro fatturati. Schizofrenia burocratica, al servizio di quella #pandemica. Come a dire, esisto solo se ti complico le cose. E la vita.
Governo e opposizione, l’un contro l’altro disarmati?
È proprio, come lei dice. Il #Governo sta dimostrando tutta la sua fragilità ed è entrato in una palude, senza sbocchi o vie di uscita. L’#opposizione ha perso, per troppe volte, l’occasione per dimostrarsi un’alternativa credibile. Con il rischio che qualcuno, magari, pensi che il peggio debba ancora arrivare. E sia meglio arroccarsi, intorno ai naviganti della palude. È un teatrino inutile, che stride maledettamente con la realtà.
di Antonello Sette
Commenti