Attacchi terroristici in due moschee della città neozelandese di Christchurch nel giorno della preghiera del venerdì. Ad aprire il fuoco a colpi di mitra ed esplosivi un commando composto almeno da 4 persone. Gli attacchi sono avvenuti intorno alle 13.40 ora locale, quando in Italia era l'1 e 40 del mattino. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio e si parla di almeno quarantanove morti.
Uno degli attentatori ha postato sui social alcune foto dove si possono vedere alcuni caricatori che si ipotizza siano poi stati utilizzati negli attacchi: su uno dei caricatori si legge anche il nome dell’italiano Luca Traini, il 28enne responsabile della sparatoria del 3 febbraio 2018 contro un gruppo di immigrati di Macerata seguita all’omicidio di Pamela Mastropietro. Sui caricatori ci sono anche i nomi di Alexandre Bissonette, il 29enne che nel 2017 uccise sei persone in una moschea di Quebec City, in Canada, e di Sebastiano Venier, il Doge veneziano che sconfisse i turchi durante la battaglia di Lepanto nel 1571.
La premier della neozelandese Jacinta Arden ha subito dichiarato in diretta televisiva: «È uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda. Siamo davanti a un atto di violenza senza precedenti».
Sui social, prima degli attentati, era apparso anche un manifesto di 87 pagine "anti-immigrati e anti-musulmani", ma il testo è stato poi cancellato probabilmente dalle autorità neozelandese che hanno oscurato le pagine web. È apparso anche un video, anche questo rimosso dalla polizia neozelandese su facebook, di uno degli attentatori che ha ripreso la strage in diretta streaming e si vede l’uomo guidare verso una delle moschee e poi sparare una volta giunto all’interno. Il primo attacco è avvenuto nella moschea di Al Noor, al cui interno si trovavano in preghiera almeno 300. Il secondo assalto del commando di attentatori è avvenuto ai danni della moschea di Masjid nel sobborgo di Linwood.
«È veramente drammatico quello che è successo in Nuova Zelanda. Con me anche Luca Traini condanna quell'attentato crudele. Lascia sconcertati anche la citazione di Traini nei caricatori degli attentatori. Non c'è assolutamente alcuna attinenza. La mamma degli imbecilli è sempre incinta in tutti i paesi del mondo». Così il difensore di Luca Traini, Giancarlo Giulianelli, ha commentato l’attacco alle moschee neozelandesi con uno dei caricatori utilizzati dove era citato il nome del suo assistito.
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