«Il governo del cambiamento? Una delusione al 100 per cento. Ha voluto a tutti i costi far applicare una legge che è incostituzionale dalla prima all’ultima riga». E’ arrabbiato Giorgio Dell’Artino, presidente del comitato Air, Autonoleggiatori italiani riuniti. Il 20 maggio con le altre associazioni che rappresentato gli Ncc sarà sotto il ministero dei Trasporti per difendere i diritti della categoria, penalizzata dalle norme nel decreto Semplificazione. «Resteremo lì in presidio permanente, fino a che Toninelli non ci riceverà».
Dell’Artino perché parla di incostituzionalità?
«Non lo dico solo io, lo sostengono giuristi e costituzionalisti che si sono interessati alla nostra vicenda. Con questa norma siamo obbligati a violare la legge sulla privacy. Ci si chiede infatti di scrivere su un foglio di servizio i dati sensibili dei nostri clienti e di mantenerli all’interno del veicolo per 15 giorni. Se per sbaglio questi fogli dovessero sparire, se la vettura fosse rubata, ci sarebbero dati sensibili nella mani di malintenzionati . Ma non solo, con questa legge viene negato il diritto al lavoro e alla libertà di esercitare l’attività di impresa sancita dall’articolo 41 della Costituzione. Noi non siamo liberi di poter stipulare un nuovo contratto. Se domani, mi chiamasse la Rai per un appalto sul trasporto dei propri dirigenti non potrei sottoscriverlo. Oltre a quelli in essere non possiamo più stipulare nuovi contratti. E comunque quelli già attivi andranno azzerati entro due anni. Io che ho un contratto per cinque anni dovrò disdirlo. Una beffa per una categoria che rappresenta 80mila imprese e lo 0,5 per cento del Pil. E tutto questo perché il governo si è piegato alla lobby dei tassisti, fregandosene non solo degli Ncc e dei loro sacrosanti diritti, ma anche dei consumatori, a cui è negata la possibilità di avvalersi di un trasporto non in linea più efficiente e conveniente».
Ma sono così potenti questi tassisti? E sono solo loro ad avercela con voi?
«Hanno piegato ai loro voleri prima Alemanno e adesso la sindaca Raggi, solo per parlare di Roma. Mi dica lei se non sono potenti. Le amministrazioni comunali delle grandi città li temono e li blandiscono. In campagna elettorale poi non ne parliamo. I tassisti ci presentano come concorrenti sleali ma in realtà ci rivolgiamo ad utenze diverse. Un cliente Ncc non prende il taxi per spostarsi. Probabilmente strangolando la nostra categoria i tassisti pensano di prendere un pezzo del lavoro che da sempre svolgiamo noi. E poi c’è il fondato sospetto che in questa guerra agli Ncc ci sia anche lo zampino dei grandi gruppi internazionali che non aspettano altro che di entrare in Italia e dettare le loro leggi in un settore che si vorrebbe completamente privatizzare e che rappresenta un boccone ghiotto. Noi rappresentiamo una realtà piccola ma importante: siamo l’anello di unione delle eccellenze italiane, pensi agli alberghi, ai ristoranti ai musei e alle boutique. Crede forse che un turista che scende all’Excelsior e vuole visitare villa D’Este a Tivoli prende il treno o chiama il taxi? Chi porta gli stranieri e non solo loro in questi posti, chi mette in connessione le eccellenze italiane siamo noi. Che abbiamo vetture di alta gamma, comode e pulite, che parliamo almeno due lingue. Non dico che ci si debba ringraziare, ma lasciarci lavorare in pace, quello sì».
Le norme restrittive sul noleggio con conducente risalgono a più di dieci anni fa, poi tutto si era bloccato. Come mai?
«Perché lo stesso governo che l’aveva emanata nel 2008 con l’aiuto di Gianni Alemanno - non a caso da noi ribattezzato “Aledanno” - si è reso conto che con quella norma aveva fatto una schifezza. Per di più di difficile attuazione, tanto che attraverso diversi Milleproroghe, l'applicazione delle disposizioni è stata prorogata per dieci anni, fino al 31 dicembre 2018. Poi sono arrivati i Cinque Stelle e nella loro assoluta ignoranza, legata ad una dose notevole di arroganza, hanno permesso che una legge che non stava in piedi venisse applicata. Già oggi io devo girare con un foglio di servizio e una copia autenticata deve essere pure nella rimessa. Lo Stato dall’altra parte mi dice che può essere considerata rimessa anche un pezzo di terra privata. Vorrei capire come fa il noleggiatore ad avere una copia del foglio di servizio cartaceo in un campo? Qui siamo alla mano sinistra che non sa quello che fa la destra».
Quella del pezzo di carta custodito in un campo sembra una barzelletta. Lo avete fatto presente al Mit?
«Abbiamo chiesto al ministero spiegazioni e lo sa qual è stata la risposta: che non erano in grado di darci una risposta».
Altra norma che contestate è quella che obbliga gli Ncc a e a rientrare nel proprio garage dopo ogni servizio…
«E ci credo che la contestiamo! E’ una assurdità incredibile. Le faccio un altro esempio. Se un cliente mi chiede di portarlo in costiera amalfitana e ad Amalfi c’è un altro cliente che vuole andare a Roma io sono impossibilitato a portarcelo. Devo arrivare ad Amalfi, lasciare il cliente e tornare in rimessa a Roma e solo dopo rifare la strada a ritroso per prendere il cliente che dalla Costiera amalfitana vuole andare nella Capitale. Sembra la storia della capra, del cavolo e del lupo con cui ci scervellavamo da ragazzi, solo che è la realtà. Ed è una follia che ci costringe a pagare più volte l’autostrada e ad aumentare insensatamente i costi a carico dell'ambiente e dei consumatori. E pensare che questi sono quelli che promettevano le barricate sulla Tav e la Tap».
Avete avuto contatti con Toninelli? C’è la possibilità di un accordo?
«Il ministro ha evitato il confronto, come al solito. La delega, dice, ce l’ha Rixi. Rixi non si è presentato quasi mai al tavolo, ha mandato i tecnici che non avevano nessun potere decisionale e che proponevano al massimo piccole modifiche. Insomma un indegno scarica barile. Allo stato attuale temo che andremo allo scontro, al muro contro muro. Le promesse che ci sono state fatte in tutti questi anni sono rimaste lettera morta. La legge ormai è in vigore e in diverse realtà i vigili stanno già applicando le sanzioni e in alcuni casi sono arrivati a ritirare i libretti di circolazione agli Ncc. Per noi c’è solo una soluzione: il governo sospenda la norma, poi un minuto dopo averla sospesa convochi un tavolo è si faccia una legge nuova di pacca, una legge seria, che non sia una marchetta elettorale per ingraziarsi i tassisti e che tuteli entrambe le categorie. Di contentini non sappiamo a questo punto che farcene. Intanto di queste scelte folli dell’esecutivo a rimetterci è l’utenza: l’altro giorno a Fiumicino c’erano 380 metri di turisti in coda e solo 5 taxi. Questo è il benvenuto che il governo e Toninelli danno ai turisti che vengono nel nostro Paese. E siamo a maggio, non voglio immaginare cosa potrebbe accadere con l’arrivo dell’estate».
Senta Dell’Artino ma quella tra voi e i tassisti non è la classica guerra tra poveri?
«No e le spiego perché. Da una parte ci sono i poveri, quelli che pagano le tasse, che hanno la fatturazione elettronica e rappresentano lo 0,5 per cento del Pil e fatturano tra i 5 e i 10 miliardi di euro l’anno, dall’altra ci sono i finti poveri che mettono tutto in tasca, non emettono scontrini fiscali e tengono sotto scacco le politica. Ci sono cooperative di taxi che propongono servizi a tariffe concordate ed è una cosa illegale. Il tassista dovrebbe viaggiare esclusivamente a tassametro. Ma nessuno dice nulla. Come peraltro nessuno dice nulla sul commercio delle licenze. Che dirle, con questo governo siamo alla “Fattoria degli animali”: tutti gli uomini sono uguali ma alcuni sono più eguali degli altri».
di Giampiero Cazzato
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