Bobo Craxi, il giornalista Alan Friedman ha detto che l’Italia è la democrazia del G7 più filoputiniana. Lei come se lo spiega?
Il legame fra l’Italia e la Russia è antico. Ci sono vincoli politici, economici, culturali ed anche religiosi. E’ un’amicizia che viene da lontano. Non è una novità di questi ultimi anni, legata alla leadership di Vladimir Putin. Quindi, è solo entrato in azione un istinto atavico, a cui si è sovrapposto l’elemento dell’anticonformismo. Per costoro in questo momento è anticonformista e antisistema ritenere plausibile una qualche ragione di Putin, perché si opporrebbe allo strapotere dell’Occidente. Sino ad arrivare all’equidistanza e, addirittura, al negazionismo. Un’altra argomentazione, che mi fa dannare, è quella di tirare in ballo altri conflitti per giustificare quello in corso.
Mi faccia un esempio…
Michele Santoro, che pure fa parte della cerchia di persone che reputo intelligenti, si inalbera perché si dimentica che c’è stata la guerra in Iraq. Ma cosa vuole dire? Al tempo di quella guerra in Iraq i democratici, come me, si indignarono esattamente come oggi. Non è un argomento politico ricordare che le Crociate furono un crimine contro l’umanità. Lo sappiamo benissimo da soli.
A Modena i no vax hanno sfilato von la Z simbolo dell’invasione. Filoputiniani in nome di che cosa?
In questo caso, c’è il trasferimento a piè pari dell’idea che quello di Putin sia un atto di ribellione contro la tirannia dell’Occidente. E poi, me lo lasci dire, è anche il frutto dell’ignorantamento del nostro Paese. Da trent’anni a questa parte, l’avvento del populismo, attraverso Mani Pulite e la fine dei partiti ideologici, ha aperto la strada verso un qualunquismo di massa. Questo è un problema, con cui bisogna fare i conti, perché le occasioni, come quelle che si sono presentate, sono le più propizie per scatenare l’ignoranza. Dopodiché…
Dopodiché…
Dopodiché non è il ribellismo che mi preoccupa perché c’è sempre stato e sempre ci sarà, seppure in forme e con pretesti diversi. Mi preoccupano le persone serie, che evidentemente sono sul libro paga della propaganda russa. C’è un’infiltrazione chiarissima della contropropaganda putiniana. I metodi sono identici a quelli usati da un secolo a questa parte.
Un’infiltrazione che chiama in causa sia la destra che la sinistra?
Sì. E’ tutta gente pagata. Non riesco a pensare altrimenti, quando sento che si sostengono tesi assolutamente insostenibili.
di Antonello Sette
Comentários