Massimo Boldi, in un’intervista esclusiva rilasciata a Spraynews, parla del suo futuro, della sua nuova fiamma, dell’estate ai tempi del Covid e anticipa il ritorno con De Sica.
Boldi, quella ai tempi del Covid è un’estate come tutte le altre?
«Certamente è un’estate anomala perché si basa sul sospetto, dell’uno contro l’altro. Non ci fidiamo più di noi stessi e quindi neanche dei nostri familiari. Pensiamo, infatti, che se veniamo attaccati per noi è la fine. E questo certamente è un aspetto anomalo rispetto agli anni precedenti».
Tramite i social, pur essendo da sempre amante delle belle donne, ci ha fatto capire che questo è stato per lei un po' l’anno dell’amore. E’ davvero così?
«Almeno questa soddisfazione lasciatemela avere. Considerando la mia veneranda età, essendo un uomo adulto e cosciente, oltretutto libero perché sono vedovo, ritengo di poter avere la libertà di ambire a una vita un po' più serena».
Il suo prossimo lavoro, come ha rivelato, sarà anche su Napoli, come mai questa scelta?
«E’ una storia che parla di Nord e Sud, che da sempre, come tutti sanno, sono stati un pò contrapposti».
Oggi si avverte tale contrapposizione?
«No. Non si avverte quasi più ed è anche merito del cinema, che certamente unisce. E’ ormai una leggenda. E’ un po' come il Milan e l’Inter. Giocano tutte e due bene, ma c’è chi tifa per l’una e chi per l’altra».
Ha pensato in futuro di fare il regista?
«Si ci ho pensato e lo farò a breve».
In autunno si ritorna al voto, il suo amico Sgarbi sta preparando le liste per Rinascimento. Ha mai preso in considerazione l’ipotesi di candidarsi?
«Assolutamente no! Boldi non si candiderà mai! Sostengo, però, il mio amico Sgarbi, come ho già fatto precedentemente, perché ritengo che nel contesto attuale sia una delle poche persone che dice la verità, pur consapevole che quando si dice la verità è scomodo. D’altronde, alle bugie siamo abituati».
Cosa ne pensa, invece, della discesa in campo dell’ex giudice Palamara?
«Non è compito mio giudicare».
Ritornando al cinema, il sogno di tanti è rivedere Boldi insieme a De Sica, magari per un qualcosa che rispecchia un po' i grandi successi degli anni 90? Succederà?
«Assolutamente sì! Dico anche il titolo, Yuppies 3».
Quest’anno l’Italia ha vinto tutto, gli europei, tante medaglie alle olimpiadi. Potrebbe esserci un film per celebrare questo riscatto post pandemia?
«A dire il vero, no».
Lei fa parte dell’ultima grande generazione che ci ha fatto ridere. I giovani di oggi sono all’altezza?
«In un certo senso lo sono, chi fa ridere nasce già con il dna del comico. Non è che si impara a farlo o c’è qualcuno che lo insegna. O lo sei, oppure non lo sei. Sono certo, quindi, che i comici avranno sempre un futuro, soprattutto in Italia».
Di Edoardo Sirignano
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