La sua filosofia di vita Gianluca Gaudio, a metà della chiacchierata che stiamo facendo, la espone così: «Tra il dire e il fare c’è di mezzo il fare». Poche parole, che raccontano un approccio al lavoro che Gaudio si porta appresso da anni. Da quando, ai tempi di Telemarket, esperto di arte moderna e di street art, si è inventato uno stile nella vendita di opere d’arte: linguaggio diretto, grandissima capacità di comunicazione. Insomma un ammaliatore coi fiocchi. Da tre anni Gaudio si è trasferito nel Principato di Monaco. E in tre anni, racconta al telefono con Spraynews, ha fatto cose che in Italia « con la sua burocrazia, ci sarebbero voluti decenni». Come aprire tre canali televisivi, e che canali!, che si occupano di arte e lusso. La prossima sfida di Gaudio si chiama Caravaggio. Una mostra su Michelangelo Merisi nello stato monegasco adagiato sulla Costa Azzurra.
Può raccontarci come nasce l’idea della mostra?
«Con i canali Tv che fanno parte della Gaudio Group ho iniziato una collaborazione con la Fondazione Longhi – che prende il nome da quell’incredibile intellettuale e grandissimo esperto di Caravaggio che è stato Roberto Longhi – e con la Fondazione Caravaggio. Lavorando a stretto contatto con queste prestigiose istituzioni culturali ho iniziato a studiare la possibilità di fare una mostra sull’artista milanese. Ed eccoci qui, ai blocchi di partenza. “The power of light”, questo il titolo, inizierà il 17 luglio per chiudersi il 6 settembre e sarà l’evento dell’estate a Monaco. E d’altronde quale posto migliore per omaggiare l’insuperabile maestro della luce! Il luogo che ospiterà le sue opere , la Costa Azzurra, è la patria della luce, dove il blu del Mediterrano incontra i colori delle Alpi marittime. Abbiamo unito un grande luogo e un grande maestro per far conoscere a livello internazionale l’arte del Caravaggio».
Che capolavori saranno esposti?
«Solo per citarle i più importanti e significativi, avremo la Maria Maddalena in estasi - l’ultima grande scoperta di Mina Gregori, storica dell’arte e accademica dei Lincei - esposta a Parigi lo scorso inverno. E poi la Medusa, o il bellissimo San Giovannino giacente. Oltre ai capolavori di Caravaggio saranno esposte un’altra serie di opere che si rifanno al grande pittore. Caravaggio non fondò una scuola, eppure la sua influenza sulla pittura di epoca barocca fu profonda. Vi sarà poi una parte del percorso museale dedicata all’interattività, una modalità di fruizione della cultura, e nello specifico dell’arte, che riscuote il gradimento del pubblico delle mostre».
Sbaglio o una mostra di questa potenza non è usuale nel Principato?
«Ha perfettamente ragione, nel Principato solitamente si tengono eventi più contenuti. Quello su Caravaggio sarà di indiscusso prestigio e attirerà – almeno è quello che ci auguriamo - anche tanto pubblico. I canali televisivi della Gaudio group, che hanno una penetrazione internazionale, stanno già lavorando a pieno ritmo per pubblicizzare la mostra. Nel Comitato scientifico della mostra oltre alla già ricordata Gregori siederanno esperti di fama mondiale, come, Roberta Lapucci, direttrice del Dipartimento di restauro dell'Università americana Saci, a Firenze, Ubado Sedano, direttore del Dipartimento di Restauro del Thyssen- Bornemisza, Susan Grundy e Keith Sciberras. Le anticipo, inoltre, una novità per me di grande valore: Vittorio Sgarbi, di cui tutti conosciamo la passione per Caravaggio, sarà – assieme ad altri eminenti studiosi, per tutti Antonio Paolucci, soprintendente per il Polo Museale fiorentino, nonché ex ministro per i Beni culturali - nel Comitato d’onore. Vittorio, anche grazie all’interessamento di Mina Gregori e di Francesco Moretti, esperto d’arte e advisory board della mostra, ha accolto con entusiasmo questa mia richiesta».
Art Live su Sky 862, Museum Tv, Luxe Tv. Tre contenitori attraverso cui focalizzare lo sguardo sul bello, la pittura ma anche l’interior design, le dimore esclusive e le nuove innovazione tecnologiche, la natura ma anche la ristorazione e l’enogastronomia. Un impegno notevole giusto?
«Certamente, ma lo sforzo viene ripagato tutto. Anni fa, dopo la chiusura di Telemarket, ho aperto un canale in Italia. Ho avuto poi la necessità di spostarmi perché volevo sviluppare canali a livello internazionale e ho aperto TV Art Live nel principato di Monaco, un canale di Stato governativo. Tempo dopo ho dato vita a Luxe TV che trasmette a livello internazionale, un canale sul lusso che raggiunge 126 paesi nel mondo, e adesso, ad aprile, debutterà, in sinergia con il gruppo Le Figaro, Museum Tv. Sarà una emittente in lingua francese che parlerà di arte, cultura, filosofia e di mostre. Abbiamo anche previsto un quiz sull’arte. Insomma, come vede, una tv molto interessante dal punto di vista contenutistico. E all’interno di tutti questi contenuti ci saranno sempre delle piccole pillole d’arte, televendite legate ad artisti di un certo livello».
Gaudio, lo sa che la sua è una bella sfida. Generalmente quando uno pensa alla piccola città-stato che si affaccia sulla Costa Azzurra, pensa a barche di lusso, ai casinò esclusivi, alle vetture sportive. Vuole cambiare la percezione che sia ha dello stato monegasco?
«Diciamo che vorrei far conoscere le altre incredibili ricchezze di questo luogo. Sicuramente il Principato di Monaco non è solo casinò, yacht incredibili e vetture sportive ma c’è tanto di più e di altro da scoprire. E la mostra su Caravaggio può essere un punto di partenza per conoscere i luoghi, gli avvenimenti, la cultura di uno Stato che, lo ricordo, risale al XIII secolo. Il Principato è una realtà che negli ultimi tre-quattro anni si è sviluppata molto e soprattutto ha puntato sull’aspetto culturale. E, lo dico senza falsa modestia, la mostra “The power of light”, può essere una consacrazione per lanciarla come meta culturale».
Ha fatto una proiezione per capire quanto turismo porterà questa mostra nella città monegasca?
«Abbiamo fatto un studio, valutando quello che è accaduto per mostre analoghe nelle altre realtà. Certo Monaco non è Parigi o Londra o Roma. A Roma, alle Scuderie del Quirinale, nel 2010, la mostra su Caravaggio fu vista da 580 mila persone. Qui a Monaco lo scorso anno la mostra su Dalì ha segnato 100mila presenze. Ecco con l’ausilio della potenza di fuoco dei mezzi televisivi che mettiamo in pista per l’evento mi sento di poter dire che sono prevedibili tra i 200 i 250mila visitatori. Con questi numeri mi riterrei più che soddisfatto. Certo, se arrivassimo a 3-400 mila sarebbe un miracolo. Comunque a me piace sognare e osare».
E’ per questo che se n’è andato dal Belpaese. E’ un paese che non sa più osare?
«L’Italia è un paese meraviglioso, pieno di arte e cultura e di persone di grande ingegno ed intuito, eppure in Italia non si riesce mai a “fare l’uovo”. Credo che il paese sia schiavo di una burocrazia infinita, fatta di riti di cui si fatica a capire il senso e le ragioni».
Giampiero Cazzato
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