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Caravaggio torna agli Uffizi dopo un lungo tour di mostre




Dopo un lungo oblio, Michelangelo Merisi da Caravaggio è ritornato al suo più grande splendore dopo il breve arco della sua vita a cavallo tra Cinque e Seicento, la sua riscoperta è dovuta al genio di uno dei più grandi storici dell’arte che abbiamo avuto, Roberto Longhi ma soltanto gli ultimi decenni hanno trasformato Caravaggio e le sue opere in un caso assoluto che rivaleggia costantemente con Michelangelo e con Leonardo.


Caravaggio e i suoi dipinti sono ovunque. Le mostre non si contano, così come i libri su di lui e anche gli spettacoli, le produzioni televisive. Caravaggio è diventato forse l”icona” visiva di questo inizio di secolo.


Quindi è un evento nell’evento continuo che riguarda il Merisi, il “ritorno” alla vista del pubblico del Museo degli Uffizi di Firenze, «Sacrificio di Isacco», dipinto appunto dal pittore milanese, perennemente in fuga da Roma a Malta.


L’opera era stata concessa in prestito per due mostre, una delle quali a Milano e la seconda a Forlì negli ultimi dieci mesi, adesso è stato collocato nella stessa che presenta “Giuditta che decapita Oloferne” di Artemisia Gentileschi e il “David e Golia” di Guido Reni in una singolare raffigurazione di un particolare periodo di transizione che vede la fine della Rinascenza sfumare nel primo Barocco e accoppia anche con divertito gusto due pittori che certamente mai furono amici: Merisi e Reni.


Dirompente il primo quanto “accademico” il secondo.


Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, in merito a questa ha così dichiarato: «In questi ultimi decenni il lavoro di Michelangelo Merisi ha assunto un ruolo di primissimo piano. Tanto da divenire una delle opere identitarie del nostro museo. Per questo si sono attivate le procedure che inseriranno presto il Sacrificio di Isacco nella lista delle opere inamovibili».



DPF

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