«E’ un qualcosa da Unione Sovietica. Un Paese che censura libri, spettacoli e pensiero è in pieno regime. Mi aspetto che qualcuno interrompa lo spettacolo e dica che non si può fare. Nemmeno nella Germania comunista o nella peggiore Urss succedevano cose del genere». Edoardo Sylos Labini, direttore di “Cultura Identità”, che tra l’altro ha ideato anche uno spettacolo sulle inchieste di Luca Palamara, interviene sulla richiesta di censura da parte dell’avvocatura dello stato. «Il libro, che sta scatenando tanta discussione, dovrebbe far cambiare il sistema correntizio. Invece di provare a modificare le cose il sistema resta lì e continua a usare la giustizia per scopi intimidatori. L’appello, quindi, è che i magistrati puliti, che sono la maggior parte di tutti, facciano sentire la propria voce».
Di Edoardo Sirignano
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