Giuseppe Conte ha chiuso oggi a Villa Pamphilj gli Stati generali "Non è affatto sufficiente riformare il Paese, lo dobbiamo reinventare, perchè l'esperienza che abbiamo affrontato è stata troppo dura e la sfida che abbiamo di fronte è troppo impegnativa". Otto giorni che non sono stati una "passerella" come accusavano le opposizioni, ma otto giorni di "lavori molto intensi" in cui "non ci siamo chiusi, ma ci siamo aperti alla società civile". Ne deriverà un piano di rilancio che il governo vuol chiudere già in una settimana, per avviare un confronto con le opposizioni. "Questo piano - ha sottolineato - rafforza me e i ministri nelle linee di intervento che abbiamo individuato in tre punti: modernizzare il Paese, avviare la transizione energetica, disegnare un'Italia più inclusiva"."C'è molta preoccupazione perchè pur con la riapertura delle attività i consumi stentano a ripartire, manca il clima di fiducia pieno", ha detto, annunciando che "sull'Iva abbiamo discusso, stiamo discutendo: l'Iva potrebbe essere ritoccata, abbassandola un po'". Inoltre il decreto semplificazioni potrebbe arrivare in Cdm nella prossima seduta. Poi c'è la situazione dei fondi europei, che il Premier spera di chiudere al Consiglio europeo di metà luglio. "Il Recovery Fund sarà diretto a investimenti e riforme, sarà quello l'obiettivo. Stiamo lavorando su progetti per chiedere poi la copertura finanziaria e chiederemo un bridge", in pratica un anticipo dei fondi rispetto al 2021. Giuseppe Conte si mostra tranquillo a fronte delle tensioni nei e tra i partiti di maggioranza, che si sono registrati in questi giorni fuori da Villa Pamphilj. Tensioni che investono, internamente, sia il M5s che il Pd. Proprio riguardo ai Dem. Alcuni cercano di mettere in discussione il segretario Nicola Zingaretti, ma Conte cerca di 'blindarlo' "Il Pd - ha sottolineato - è una forza consapevole del momento, affidabile, con un segretario che ha le idee chiare quando abbiamo un confronto. Non esito a sentirmi fiducioso per il lavoro che affrontiamo per i prossimi mesi e anche per la fine della legislatura perchè i progetti che abbiamo hanno un orizzonte pluriennale”.
Giacomo Piccolo
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