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Cicchitto a 'Il Tempo': Bene la tregua. Ma la situazione attuale è figlia degli errori commessi

Israele si difende dagli attacchi di 'lamas Assurdo non solidarizzare con gli ebrei.




“Ci auguriamo che la tregua non sia «fragile» come titolano alcuni giornali, ma che sia stabile. Esistono pochi dubbi però che, considerando la qualità di alcune delle forze in campo, le fondamenta di tutta la situazione sono molto fragili. Siccome, però, specie negli ultimi giorni, ha prevalso sui media una interpretazione fortemente antisraeliana (il massimo, tanto per cambiare, è quanto stato messo in campo da Purgatori su La7) allora è bene fare alcune messe a punto. Alle origini di questa ultima fase stanno alcuni errori commessi in primo luogo da Bush jr., ispirato da Cheney. Cheney convinse Bush jr. a considerare Saddam Hussein il pericoloso detentore di armi di distruzione di massa che stava per usare e quindi di concentrare tutti i colpi non solo contro di lui (Saddam Hussein fu ucciso come poi Gheddafi, altro tragico errore), ma contro l'esercito iracheno, che fu distrutto, e il partito sunnita Baath che è stato sciolto. Subito dopo sono state fatte le elezioni che hanno consegnato il potere agli sciiti che hanno subito stabilito un forte collegamento, accompagnato da una profonda subalternità, con gli sciiti iraniani, mentre una parte della minoranza sunnita, ex quadri dell'esercito compresi, è passata al terrorismo jihadista di Daesh. Un bel capolavoro. In questo modo Bush jr. è venuto meno a quella che è stata una costante della politica americana nel Medio Oriente, cioè quella di considerare l'Iraq un contraltare all'Iran sciita. È inutile nascondersi dietro un dito: certamente in Iran c'è una dialettica fra moderati ed estremisti, ma i pasdaran hanno il potere politico militare ed essi finanziano molte organizzazioni terroristiche nel mondo: in primo luogo da un lato Hamas (Gaza) e dall'altra hezbollah (in Libano e anche in Siria). Hamas ed hezbollah sono certamente due partiti, ma due partiti «armati», anzi due partiti armati che considerano il terrorismo uno dei loro fondamentali strumenti operativi. Ora, le forze politiche che tradizionalmente guidavano i palestinesi erano Al-Fatah, a suo tempo diretta da Arafat, e l'Olp, che raccoglieva anche altri gruppi. Purtroppo, questa forza, da 17 anni diretta da Abu Mazen, si è burocratizzata e anche indebolita per la corruzione di larga parte del suo gruppo dirigente. Qualche anno fa l'allora leader israeliano Sharon ha abbandonato Gaza ai palestinesi (circa 2 milioni di abitanti). Cosa è accaduto a Gaza? Hamas ha fatto un autentico colpo di Stato, si è impadronita del potere uccidendo anche dei dirigenti dell'Olp e in questo modo ha reso due milioni di palestinesi suoi ostaggi: Hamas può lanciare razzi e missili (forniti dall'Iran) e poi usare questi due milioni di palestinesi, con relativi palazzi e città, come ostaggi. Leggiamo lo statuto di Hamas: ha accenti hitleriani contro gli ebrei e proclama l'intenzione di distruggere Israele. Israele, a meno di non arrendersi, non può non rispondere con i bombardamenti, con i razzi che puntano a fare vittime e comunque a bloccare tutta la sua attività economica e politica. Recentemente si è aperto un contenzioso, che forse poteva essere evitato, a proposito della proprietà di alcuni palazzi originariamente arabo-israeliani e degli spostamenti vicino alla Spianata delle Moschee: non appena c'è stato uno scontro sul terreno dell'ordine pubblico da Gaza sono partiti i razzi. A sua volta Hamas, vista la sua strategia e la sua tattica, può essere fermata solo davanti ai danni che i bombardamenti fanno alla sua struttura logistica e ai suoi quadri militari. Poi, non appena i bombardamenti fanno dei danni alla popolazione civile, ecco che Hamas grida contro la strage fatta da Israele e subito viene seguita da un pezzo di opinione pubblica in Occidente. Adesso la tregua è propiziata da una mediazione statunitense ed egiziana. Infatti, gli egiziani sono contro Hamas e con questa intesa cercano di rilanciare l'organizzazione palestinese guidata da Abu Mazen. Su tutta questa tematica D'Alema e Purgatori tacciono. Enrico Letta ha fatto benissimo a recarsi a Portico d'Ottavia a portare la sua solidarietà alla Comunità ebraica e ad Israele. D'Alema lo ha attaccato anche perché lì c'era anche Salvini. Ora, a nostro avviso, spesso Salvini dice e fa cose sbagliate, ma se ne fa una giusta (come la solidarietà con Israele e con gli ebrei italiani) non si capisce perché allora il Pd dovrebbe fare l'opposto, cioè andare sotto braccio non genericamente ai palestinesi, ma ad Hamas e a hezbollah. Sul piano della dichiarazione di principio rimane giusta l'affermazione «due popoli, due Stati», ma come è possibile realizzarla se una parte dei palestinesi è ferreamente guidata da un partito, Hamas, che ha come obietti[1]vo la distruzione d'Israele e come strumento permanente quello del terrorismo? Qualora il ferreo controllo esercitato da Hamas sui due milioni di palestinesi a Gaza si trasferisse in Cisgiordania, Israele si troverebbe in una situazione del tutto insostenibile, avendo per di più gli hezbollah, che sono sul piano militare molto più forti di Hamas, collocati al confine libanese. Di conseguenza, il minimo che può fare l'Occidente in una situazione di questo tipo è quello di mantener ferma la solidarietà ad Israele. Poi, a sua volta, il governo israeliano, quale che sia la formula politica su cui si basa, deve curare con grande attenzione i rapporti con gli arabo-israeliani perché è fondamentale la loro integrazione civile, economica e politica nella realtà israeliana.”

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