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Cicchitto: «Michetti non può dire ai romani di non vaccinarsi»


Fabrizio Cicchitto, già capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati, in un’intervista sul nuovo documento lanciato per riunire la sinistra italiana, evidenzia il paradosso che sta vivendo Forza Italia, suo ex partito e in modo particolare non rinuncia a esprimere qualche dubbio rispetto al candidato a sindaco di Roma del centrodestra Enrico Michetti, la cui scelta di non invitare i cittadini a vaccinarsi, a suo parere, non è condivisibile.


16 tesi per il riformismo, nasce il documento per rilanciare la sinistra italiana?


«Quelli che hanno firmato il documento hanno tutti alle spalle una storia di sinistra, sia socialista, sia ex Pci e così via. Reputano che nei tempi moderni sia possibile trovare un punto comune tra tutte queste culture, che dovrebbe essere proprio un genuino riformismo».


Con questo termine si riferisce anche al Partito Democratico e ai pentastellati di Conte?


«S’intende una cosa diversa dal Pd e ancora più diversa dall’alleanza del Pd con il grillismo. E’ un riferimento a un riformismo indotto dal socialismo europeo, dall’economia sociale di mercato, dal welfare e così via, che però ha elementi distintivi rispetto alla situazione attuale. Sebbene formulata in termini che oggi risultano eccentrici, perché la distinzione si formula tramite insulto e in quel documento non c’è niente di ciò, c’è una differenza molto netta rispetto sia alla sinistra che al centro attuale. Alla sinistra per le ragioni a cui facevo riferimento in precedenza, al centro attuale perché non è chiaro cosa hanno in testa da un lato Renzi, dall’altro Calenda, la Bonino».


Lei è stato capogruppo di Fi. C’è spazio ancora per gli azzurri?


«Come fa Forza Italia a ipotizzare un partito unico con Salvini? Entra, infatti, in una contraddizione clamorosa. Il leader della Lega che fa suoi i referendum sulla giustizia dei radicali, mossa effettuata sul terreno liberale, è lo stesso che va a firmare insieme alla Meloni il documento con le sedici formazioni politiche più sovraniste e oltranziste d’Europa e che assume sulla vicenda dei pass e dei vaccini una posizione assolutamente ambigua. Stiamo parlando, quindi, di qualcosa di realmente contraddittorio».


Cosa ne pensa del documento scritto da Berlusconi ieri?


«Lo leggo come un richiamo a Salvini rispetto a questo. Anche Forza Italia, pertanto, dovrebbe convergere su una posizione di centro, ma non lo sta facendo. Al contrario è appiccicata su Salvini che sta commettendo tutti questi errori. Questo, poi, si traduce nel locale in vicende molto singolari».


A cosa si riferisce?


«Leggo dai giornali, ad esempio, che Michetti, candidato sindaco del centrodestra, non inviterà mai i cittadini a vaccinarsi. E’ una posizione assolutamente aberrante. Qualunque leader politico o meglio ancora persona dovrebbe spingere gli altri a vaccinarsi. Oltre le valutazioni sugli schieramenti, rispetto a questo tema mi sembra molto ambiguo, inficiando alla radice la possibilità di votarlo».


Vedi, quindi, meglio il candidato dei democratici?


«Non sono affatto entusiasta delle capacità di fare il sindaco di Roma da parte del candidato della sinistra. Mi convince su questo terreno molto di più Calenda. Siamo, però, sul piano dell’opinabile. Non opinabile, invece, è la posizione di dice che lui non spingerà mai i cittadini a vaccinarsi, quando il vaccino è l’unica via d’uscita che abbiamo rispetto a questo virus che ci sta massacrando».


Di Edoardo Sirignano

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