Sono passati cinque anni dalla sua scomparsa e ora il grande produttore cinematografico Luciano Martino ha anche un premio a lui dedicato. È stato presentato ieri all'Isola del cinema dalla sua ultima compagna di vita e collaboratrice, Olga Bisera, che ha ideato il premio insieme con il critico cinematografico Steve Della Casa, e con Luca Pallanch.
Come nasce il Premio Luciano Martino?
«Era naturale dopo cinque anni dalla morte di un produttore così grandioso come Luciano, una carriera durata cinquant'anni e più di cento film prodotti che si facesse un premio».
Lei è stata per dieci anni la sua compagna. Un ricordo speciale di Luciano?
«Tutti i miei dieci anni di vita con Luciano sono stati speciali. Per me è stato un padre, il mio compagno, il mio amico, il mio tutto. Indimenticabile. Mi batterò per tenere in vita la sua memoria fino alla fine dei miei giorni».
Come era sul lavoro?
«Rigoroso, assolutamente preciso e molto esigente. Certo guardava agli incassi, ma solo con i film commerciali. Dopo aver incassato poteva permettersi di finanziare film importanti e di grande valore artistico, come "Il mercante di Venezia"».
Qual è il più grande insegnamento che ha lasciato?
«Sicuramente di avere coraggio e di buttarsi a capofitto nelle iniziative e nei progetti in cui si crede. Senza mai arrendersi».
Dove sta andando oggi il cinema?
«Il cinema come la politica, l'economia, va un po' allo sbando. Non c'è piu una direzione o un valore ben preciso. Chi si arrangia meglio incassa di più e produce».
Cosa augura oggi a chi vuole intraprendere la carriere cinematografica, guardando anche agli insegnamenti di Luciano Martino?
«Luciano era deluso negli ultimi anni da questo cinema e da questo mondo. Lui sicuramente avrebbe insegnato di seguire la stessa strada sua: la gavetta. Iniziare a scrivere sceneggiature, essere sul set e imparare a fare tutto, anche le cose più umili. Quando hai acquisito professionalità, dopo sei in grado di fare tutto».
Comments