Donne che durante i conflitti attraversano le sofferenze più drammatiche senza abbattersi, madri piene di coraggio che pagano un prezzo altissimo per la loro missione di proteggere e mettere in salvo la famiglia. Di dovunque e di qualunque epoca siano, è stato un abbraccio tutto per loro l’incontro La guerra delle donne che si è svolto oggi pomeriggio a Bruxelles nella sala Spinelli del Parlamento Europeo per iniziativa dell’eurodeputata siciliana Caterina Chinnici, nato da una riflessione comune maturata con Claudia Conte, giovane imprenditrice nel mondo della cultura e dello sviluppo sostenibile.
Una riflessione affidata sia alle testimonianze dirette, sia ad alcune sequenze tratte dal docu-film RAI La scelta di Maria, un omaggio a Maria Bergamas, simbolo di tutte le madri che persero i propri figli durante la Prima guerra mondiale. All’incontro, moderato dall’imprenditrice culturale Claudia Conte, hanno partecipato l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio, l’attore Cesare Bocci, che del docu-film è protagonista insieme a Sonia Bergamasco, la produttrice Gloria Giorgianni, il rappresentante della difesa italiana presso i Comitati militari Nato e UE, Dario Giacomin, e Paolo Vicchiarello, direttore generale della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali presso la Presidenza del Consiglio.
“Questa riflessione che abbiamo voluto condividere – commenta Caterina Chinnici, è soprattutto un forte pensiero di pace che ci porta dalle lacrime delle donne ucraine fuggite dai bombardamenti con i loro bambini in braccio o nel grembo a quelle versate da mamme, mogli e sorelle dei giovani soldati russi mandati a morire in una folle guerra di aggressione.”
“Il coraggio che le donne dimostrano in tutti i ruoli che rivestono e in tutte le situazioni, anche le più drammatiche – ha detto Claudia Conte, imprenditrice culturale e attivista – è stato il filo conduttore di questa iniziativa promossa dall’onorevole Chinnici e nata da una riflessione che abbiamo maturato insieme. Da giovane donna impegnata nella cultura e nel campo dei diritti umani credo sia importante sottolineare la vocazione delle donne a costruttrici di pace, che sarà determinante per far prevalere la giusta armonia e la reciproca comprensione tra gli individui, anche nel dramma del conflitto che ha investito l’Ucraina.
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