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Claudia Conte: "La Guerra delle Donne" e i diritti negati

Claudia Conte, Lei è un’imprenditrice nel mondo della cultura ma anche un’Attivista sui diritti delle donne. Tante sono le iniziative da lei promosse per promuovere la gender parity e l’empowerment femminile. Oggi le affronteremo con una intervista dedicata. Iniziamo da “La guerra delle Donne”, l’iniziativa che si svolgerà il 29 giugno al Parlamento Europeo di Bruxelles. Ci può parlare di questa importante iniziativa? La Guerra delle Donne nasce da una riflessione comune maturata insieme all’On. Caterina Chinnici e da lei promossa al Parlamento Europeo. Il coraggio che le donne dimostrano in tutti i ruoli che rivestono e in tutte le situazioni, anche le più drammatiche, è il filo conduttore di questa iniziativa. Anche nel dramma del conflitto che ha investito l’Ucraina, la loro vocazione a “costruttrici di pace” sarà determinante per far prevalere la giusta armonia e la reciproca comprensione tra gli individui. Credo fortemente che l’arte, e in particolare il cinema, svolgano un ruolo importante per veicolare messaggi sociali ed è per questo motivo che durante l’iniziativa sarà proiettato, alla presenza del cast, un filmato speciale tratto da «La scelta di Maria», il docu-film Rai dedicato alla figura di Maria Bergamas, anche chiamata “madre d’Italia”, simbolo di tutte quelle madri che hanno perso i propri figli in guerra. Alla tavola rotonda, da me moderata, prenderanno parte l’On. Chinnici, magistrato,oggi parlamentare europeo, l’On. Massimiliano Smeriglio, coordinatore della Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento europeo, Dario Giacomin, già Vice Segretario Generale della Difesa e, da pochi giorni, rappresentante della Difesa italiana nei comitati militari della NATO e dell’Unione Europea, Paolo Vicchiarello, DG struttura grandi anniversari della Presidenza del Consiglio, Gloria Giorgianni e Cesare Bocci, produttrice e attore protagonista del film "La scelta di Maria" di Francesco Miccichè.

Il 20 luglio a Milano sarà di nuovo attiva sul tema delle donne nei conflitti con l’iniziativa “Women for Justice in War. Sguardi femminili sull’Afghanistan e l’Ucraina”… di cosa si tratta? Il tema delle donne per la giustizia in tempo di guerra ci tocca ancor più da vicino nel 2022, in seguito agli avvenimenti che hanno visto l'Ucraina militarmente invasa dal vicino sovietico. Sono donne le grandi protagoniste di questo esodo, per lo più donne sole con bambini che stanno fuggendo cercando riparo nei Paesi limitrofi. Sono donne anche le grandi eroine della solidarietà, che si sono attivate per organizzare un'impressionante staffetta di aiuti internazionale e un circuito di accoglienza di connazionali. In onore di queste donne, dal 17 al 31 luglio gli spazi dell’ADI Design Museum di Milano ospiteranno la mostra Women for Justice in War composta da una selezione di scatti di giovani fotografe e registe afghane e ucraine che hanno creduto nel futuro del loro Paese, lottando per l'equità, la giustizia e i diritti umani. All’evento parteciperanno personalità delle istituzioni, della Comunicazione e della Giustizia. Saranno inoltre protagoniste l’attivista Zahra Hamadi, le fotografe afgane Fatima Hosseini, Roya Haidari, Tahmina Alizade, Tetyana Erhart, Sebastiano Furlotti e la regista Sahra Karimi. Si esibiranno diversi artisti ucraini tra cui al pianoforte le due bambine ucraine Diana e Daniella, di sette e nove anni fuggite dalla guerra. Gran finale con “La musica unisce” messaggio di pace a cura della violinista russa Ksenia che si esibirà con suo marito, il violinista ucraino Oles. Ma l’impegno per la gender parity è anche attraverso il cinema. Lei è Volto e producer di "Women in Cinema Award" alla Mostra del Cinema di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma. Cosa ha ideato per la prossima edizione? Quest’anno ci sarà la quinta edizione di "Women in Cinema Award", premio realizzato con il patrocinio del Ministero della Cultura per valorizzare il talento delle donne nel cinema e nel sociale e promuovere la gender parity. L’evento si svolgerà il 6 settembre pressò l’Hotel Excelsior al Lido di Venezia. L’Academy dell’Award è tutta al femminile, composta da note e affermate giornaliste e critiche cinematografiche e le premiate sono tutte le professionalità femminili del cinema: non solo attrici e registe, ma anche maestranze che rendono il nostro amato cinema così magico. E' una donna giovane e molto determinata, impegnata come imprenditrice culturale con professionalità e passione. La sua è una testimonianza positiva, che esula da stereotipi o da gender gap. Quanta difficoltà ha fatto e quale distanza c'è, se c'è, nei confronti di una giovane e bella donna con le idee molto chiare e molto competente come lei?

Viviamo in un paese gerontocratico e maschilista, in cui la cultura è contaminata da tanti banali pregiudizi. Il nostro è un sistema nel quale le posizioni di prestigio e potere sono saldamente nelle mani degli uomini e delle generazioni più anziane. Spero vivamente che ci sia un cambio di trend, l’agenda ONU 2030 di sviluppo sostenibile parla di inclusion e diversity, gender parity e opportunità ai giovani. Noi donne dobbiamo lottare molto per avere diritti che invece per gli uomini sono dati per scontati


di Stefano Alessandrini


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