“La destra in caduta libera? Si è spenta la Fiamma”
Tedeschi, per la destra è disfatta. Tutte le linee sono state occupate dal nemico. Ha in mente un titolo per quello che era il suo Borghese?
Per il mio Borghese ripeterei il titolo che feci l’anno scorso, dopo le regionali: “Ancora una volta hanno perso il treno”.
I generali sconfitti sono Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Dove hanno sbagliato?
Hanno sbagliato innanzi tutto nell’inseguire una patente antifascista, da esibire alla sinistra, subito prima delle elezioni. Non bastasse, avevano scelto dei candidati, che non erano riconosciuti dal popolo in alcun modo.
Giorgia Meloni, romana della Garbatella, aveva personalmente indicato Enrico Michetti come candidato sindaco. Il trionfo del piddino Roberto Gualtieri è uno smacco per lei?
Non è tanto uno smacco per lei, quanto la conferma che a livello politico la Meloni non vale nulla e che, oltretutto, è condizionata da alcune frange interne a Fratelli d’Italia. Non ha, secondo me, la preparazione politica e culturale, che sarebbe necessaria per guidare quella che vogliamo ancora chiamare “destra italiana”.
Che cosa è allora oggi Fratelli d’Italia?
Oggi Fratelli d’Italia è semplicemente un calderone di ex di tutto, di parenti, che sono tanti, di reduci di quarta, quinta e sesta fila di quella che fu Alleanza Nazionale nel dopo Fiuggi. Non è sicuramente la destra che negli anni sessanta settanta diventò, con il suo !5/16 per cento, la forza cardine dell’opposizione.
Giorgia Meloni, però, un consenso elettorale importante lo ha…
Non ha un consenso elettorale. Tanta gente ha votato Fratelli d’Italia perché ha nel simbolo la fiamma del Movimento Sociale. Nel momento stesso in cui la Meloni dovesse togliere la fiamma dal simbolo, e quelli della sinistra gliela faranno togliere, automaticamente perderà tutti i voti dell’elettorato missino.
Ha un avvenire la destra in Italia?
La destra, intesa nel senso classico del termine, è morta e sepolta. E’ morta e defunta a Fiuggi. Dopo Fiuggi non esiste più destra. Esiste semplicemente gente che fa politica solo per uno scranno in Parlamento.
di Antonello Sette
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