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Comitato per Pittelli: stamattina Pittelli perquisito per 3 ore da GDF


Stamattina la Guardia di Finanza di Catanzaro ha effettuato una perquisizione nell’abitazione di Giancarlo Pittelli nell’ambito delle indagini per la presunta bancarotta fraudolenta di una società alberghiera (AT alberghiera).

Quello che ormai colpisce nel “caso Pittelli” è una sempre più evidente proporzione diretta: man mano che il maxiprocesso “Rinascita Scott” mostra la sua fumosità e sprofonda nel disinteresse della pubblica opinione, la Procura innalza il livello dello scontro nei confronti di Giancarlo Pittelli.

Alle immagine dell’aula bunker di Lamezia deserta, al disinteresse della stampa nazionale che non riesce proprio a vedere nel Procuratore di Catanzaro il nuovo Falcone, fa da contraltare l’inasprimento delle misure contro Giancarlo Pittelli e iniziative come questa strana perquisizione di oggi, dalla quale non è sortito nulla e grazie alla quale non è stato sequestrato alcun materiale compromettente.

Alla presentazione da parte della difesa di una motivata istanza di scarcerazione che dimostra con prove documentali l’insussistenza dell’unico indizio di un “concorso esterno” del Pittelli alla consorteria criminale (emerso dopo cinque anni di intercettazioni), corrisponde – da parte della Procura – la richiesta di inusitata ferocia - di tradurre di nuovo Pittelli, un uomo incensurato, di settant’anni e in condizione precarie di salute, in un Supercarcere.

E’ molto forte l’impressione che questa asprezza non sia che la copertura di pecche originarie dell’inchiesta che ha precipitosamente collocato Giancarlo Pittelli al centro di un teorema fumoso e destinato a sgonfiarsi, nel quale l’unico elemento mediaticamente interessante è la straordinaria persecuzione in atto contro un imputato, ancora in attesa di giudizio”.


Lo dichiara il Comitato per Pittelli presieduto da Enrico Seta tramite Umberto Baccolo

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