E dunque qualcosa è cambiato. Se sia rotto il feeling o altro è difficile dirlo. Di sicuro c’è che il paese rispetto al festival di Sanremo ha alzato bandiera bianca. Una rai pasticciona, con dirigenti imbarazzanti tanto è il loro pressappochismo, il direttore di Rai uno in testa, un cast zavorrato e un direttore artistico già logoro prima di iniziare hanno fatto sì che la manifestazione stecchi, anche in modo vistoso. I numeri parlano da soli.
Sono stati 9 milioni 409 mila, pari al 46.7% di share, gli spettatori che hanno seguito su Rai uno la terza serata del Festival di Claudio Baglioni con Virginia Raffaele e Claudio Bisio. Ascolti in calo rispetto alla terza serata dell’edizione del 2018, che aveva messo però a segno una media record di 10 milioni 825 mila telespettatori con il 51.6%, lo share più alto dal 1999. La prima parte della terza serata del festival (dalle 21.21 alle 23.53) ha fatto segnare 10 milioni 851 mila con il 46.4%, la seconda (dalle 23.58 alle 00.51) 5 milioni 99 mila con il 49%. Un anno fa la prima parte della terza serata aveva avuto 12 milioni 657 mila spettatori pari al 51.1% di share; la seconda 6 milioni 142 mila con il 54.4%. Incantesimo rotto, luna di miele finita. Anche ma non solo. Le scelte fatte tanto delle canzoni quanto di una parte degli ospiti sono state di una modestia tale da apparire imbarazzanti. Ecco se il guizzo, lo spunto è Ornella Vanoni la cifra del flop e così chiara da chiudere tutte le porte. Anche quelle che Baglioni avrebbe voluto aprire.
«L'Inghilterra ha votato la Brexit dopo aver sentito questo pezzo». «Macron richiama l'ambasciatore francese. E siamo solo alla terza serata». Poi ancora: «La crisi con la Francia serve come al solito a distrarci dai problemi di casa nostra. Tipo Sanremo». Ecco di fatto la terza serata del Festival della canzone italiana è stata vinta dai social che hanno alzato il sipario parlando di Claudio Baglioni, che apre lo spettacolo con la sua "Viva l'Inghilterra", la prima performance sul palco dell'Ariston. Twitter continua a ironizzare sulle esibizioni del direttore artistico: «Secondo me domani la serata dei duetti se la fa tutta Baglioni, travestendosi a mano a mano da tutti gli artisti», si legge in un tweet. «Baglioni canta pure Rovazzi. Ho paura di sentirmelo pure dentro Alexa quando le chiedo "canta una canzone”», aggiunge un altro. «Te pareva che non cantava», scrive in un tweet un altro spettatore della kermesse musicale. L'ironia prevale ma non mancano anche commenti positivi: «Andrò controcorrente ma questo festival mi piace, trovo che il direttore artistico abbia fatto scelte adeguate con concorrenti e ospiti, trovo il duetto di conduttori simpatico e sarcastico al punto giusto». Non è d'accordo invece Chef Rubio: «sanremo è na festa stantia de vecchi annoiati che provano a ringiovanisse co' na manciata de giovani, specchio del loro fallimento. Non c’è niente di più falso e anacronistico di questo costosissimo e malcelato scambio di favori». I social si scatenano quando a salire sul palco è il cantautore romano Antonello Venditti. «L'abbronzatura di Venditti è un chiaro messaggio anti-Salvini», twitta Spinoza. «Acuti o non acuti Venditti per me è indiscutibile. Tanti/troppi ricordi. Un grande». «Grande serata al #FestivadiSanremo2019 con il duetto tra Baglioni e Corrado Guzzanti alias #venditti». «Se Antonello Venditti a 70 anni ancora non ha dimenticato gli esami, figurati tu che ancora ti devi laureare», è invece il commento dei The Jackal. Loro si, i filosofi della rete, hanno vinto il festival. Spegnete la tv, accendete la rete.
di Alberto Milani
Komen