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Confapi Sanità - Ridolfi e Giorlandino: Subito intervento per arginare rincaro costi energetici.



L’Associazione Confapi Sanità, attraverso il Dott. Alessandro Ridolfi e la Dott.ssa Giorlandino, sottolinea la necessità di un pronto e fattivo intervento da parte delle Istituzioni per arginare il problema del rincaro dei costi energetici, che rischia di mettere in ginocchio anche le strutture sanitarie private.

Al riguardo, infatti, la Dott.ssa Giorlandino tiene a precisare che le strutture sanitarie private non possono permettersi il “lusso” di ridurre i consumi energetici per fare fronte al rincaro delle bollette, e ciò per due fondamentali motivi: in primo luogo, perché le strutture sanitarie erogano servizi sanitari a tutela della salute dei cittadini, quindi a salvaguardia di un diritto fondamentale dell’individuo costituzionalmente tutelato dall’art. 32, che non può essere limitato o compromesso da mere esigenze economiche o di bilancio; in secondo luogo, perché per fornire detti servizi essenziali è necessario sostenere dei costi che non possono essere semplicisticamente ridotti sulla scorta di una politica aziendale di tagli alle spese.

Il settore sanitario, infatti, è un settore c.d. “energivoro” per la continuità dei servizi erogati, in quanto molte prestazioni necessitano dell’utilizzo di particolari apparecchiature e macchinari che non soltanto hanno un altissimo consumo energetico, ma soprattutto richiedono un funzionamento continuo, che non può essere ridotto semplicemente “staccando la spina”.

In ambito sanitario non si può ragionare applicando le mere logiche di mercato, anche se si tratta di strutture private, soprattutto oggi che le stesse svolgono una funzione – di fatto – sussidiaria essenziale per compensare le difficoltà della sanità pubblica, soprattutto in ordine all’abbattimento delle liste di attesa, aggravatesi dopo la pandemia da Covid-19.

Per poter continuare a tutelare la salute dei cittadini, quindi, e garantire l’erogazione dei servizi sanitari essenziali, occorre un intervento del Governo volto a calmierare i costi energetici, così da impedire la chiusura o la drastica riduzione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie da parte delle strutture sanitarie private.

In particolare, si potrebbe far ricorso ai 17terawatt/ora prodotti da fonti rinnovabili, che ai sensi dell’art. 16 bis del c.d. Decreto Aiuti il Gestore dei Servizi Energetici ha acquistato per essere rivenduti a € 124,00 a megawatt/ora.

Roma, lì 02/09/2022

Dott. Alessandro Ridolfi Dott.ssa Mariastella Giorlandino

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