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Consultazioni: ai tempi supplementari

Il termine e’ scaduto. Oggi è il giorno delle consultazioni, l’ennesimo giro che però stavolta dovrebbe portare alla nascita di un Governo. La XVIII Legislatura - finalmente, dopo più di due mesi stallo - potrebbe partire. Il Parlamento potrebbe iniziare a svolgere la sua attività legislativa. Se sui temi del cosiddetto “contratto” per il Governo del cambiamento - l’espressione testuale e’ di Luigi Di Maio -, si è trovata l’intesa tra M5S e Lega, sul nome del premier, al contrario, c’è ancora qualche problema da superare. Il presidente della Repubblica lo ha fatto sapere nei giorni scorsi: in queste consultazioni a parti invertite - con m5s e lega a confronto per trovare un accordo da presentare al Quirinale - , la Costituzione prevede che sul nome del presidente del consiglio dei ministri ci sia il via libera della Presidenza della Repubblica. L’obiettivo e’ rassicurare l’Europa e i mercati. Lega e M5S riusciranno a convincere Mattarella?

Riflettori puntati sul Quirinale, dunque: alle 16,30 e’ il turno di Di Maio; alle 18 quello di Salvini. Intanto stamattina si registrano le posizioni espresse da due autorevoli esponenti di Forza Italia (il partito di Berlusconi su cui ha pesato, fin dal primo giro di consultazioni, il veto di Di Maio & co): Gasparri e Schifani annunciano “saremo all’opposizione, niente benevolenza dunque”. Il Governo deve ancora nascere. I giochi sono aperti.

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