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Coronavirus. Fesica Confsal "Necessario non prolungare ulteriormente i tempi di accesso al sostegno"


Roma, 27 marzo - “Per non accumulare ritardi nell’erogazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori che a causa dell’emergenza covid-19 si trovano a dover sospendere la propria attività lavorativa a favore di imprese che sono state chiuse per decreto, ed in quelle che, pur restando aperte, hanno subito e subiranno una forte contrazione della propria attività economica, è necessario non procrastinare ulteriormente i tempi di gestione dell’accesso ai sostegni statali. Lo spiegano dalla Fesica Confsal. L’informazione e consultazione del sindacato in emergenza covid-19 non consente di sburocratizzare la gestione dell’accesso al sostengo economico dei lavoratori che si presume possano non vederne, ad oggi, l’erogazione in tempi brevi e tanto meno consente alle Parti Sociali un reale confronto. Infatti, la normativa vigente prevede – art. 14 D.lgs. 2015 – che l’impresa è tenuta a comunicare preventivamente ai sindacati le cause di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, l’entità e la

durata prevedibile, il numero dei lavoratori interessati ai fini di svolgere una effettiva consultazione. Va da sé – spiegano in una nota stampa – che le informazioni richieste da legge sono state già “adottate” nel DL. 18/2020 – decreto ‘Cura Italia’ – e pertanto il ruolo mediativo e consultivo del sindacato non ha ragione d’essere se non per la sottoscrizione di ‘pseudo-accordi’. Il sindacato deve agevolare i lavoratori nell’ottenimento del sostegno economico previsto per poi ritornare a svolgere il suo ruolo di assistenza ai lavoratori e quindi anche delle imprese a fine emergenza per tentare sviluppare l’economia del paese. Pertanto, ribadiamo che non è necessaria l’informazione e consultazione fra le parti sociali in questo momento di tipo emergenziale – concludono”.

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