top of page
Immagine del redattorespraynews2018

Coronavirus: nel 30% dei guariti c'è la possibilità di danni permanenti ai polmoni


L'infezione da Covid potrebbe lasciare strascichi a lungo termine sulla funzionalita' respiratoria e talvolta comprometterla in modo irreversibile, soprattutto nei pazienti usciti dalla terapia intensiva. E' il preoccupante scenario che arriva oggi dal convegno digitale della Societa' Italiana di Pneumologia, durante il quale sono stati messi a confronto i primi dati di follow-up raccolti nel nostro Paese e dai medici cinesi con gli esiti di pazienti colpiti da SARS nel 2003. Da questo confronto emerge chiaramente che l'infezione polmonare da coronavirus puo' lasciare un'eredita' cronica sulla funzionalita' respiratoria: si stima che in media in un adulto possano servire da 6 a 12 mesi per il recupero funzionale, che per alcuni pero' potrebbe non essere completo. Dopo la polmonite da Covid-19 potrebbero percio' essere frequenti alterazioni permanenti della funzione respiratoria ma soprattutto segni diffusi di fibrosi polmonare: il tessuto respiratorio colpito dall'infezione perde le proprie caratteristiche e la propria struttura normale, diventando rigido e poco funzionale, comportando sintomi cronici e necessita', in alcuni pazienti, di ossigenoterapia domiciliare. La fibrosi polmonare potrebbe diventare percio' il pericolo di domani per molti sopravvissuti a Covid-19 e rendere necessario sperimentare nuovi approcci terapeutici come i trattamenti con cellule staminali mesenchimali. "Non abbiamo al momento dati certi sulle conseguenze a lungo termine da polmonite da Covid-19, e' trascorso ancora troppo poco tempo dall'inizio dell'epidemia a Wuhan, dove tutto e' cominciato. Tuttavia le prime osservazioni rispecchiano da vicino i risultati di studi di follow-up realizzati in Cina a seguito della polmonite da SARS del 2003, molto simile a quella da Covid-19, confermando il sospetto che anche Covid-19 possa comportare danni polmonari che non scompaiono alla risoluzione della polmonite", spiega Luca Richeldi, membro del Comitato Tecnico e Scientifico, presidente della Societa' Italiana di Pneumologia (SIP) e Direttore del Dipartimento di Pneumologia, al Policlinico "Gemelli" di Roma.

0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page