Le criptovalute nonostante i recenti ribassi continuano ad esercitare un grande fascino tra i piccoli risparmiatori. Ethereum avrebbe dovuto essere il concorrente del Bitcoin, invece dopo una partenza col turbo, è crollato. Lo scorso gennaio aveva raggiunto il suo valore massimo di 1.300 dollari per cadere, mentre ora vale meno di 200 dollari, cioè ha perso circa il 70% del suo valore. Non sta andando meglio il Bitcoin che è crollato di circa il 50% per raggiungere i 6.500 dollari. Il Financial Times ha dedicato un lungo articolo alla bolla delle criptovalute che dopo l’entusiasmo degli speculatori che sembrava voler contagiare anche il piccolo investitore, stanno mostrando tutta la loro inaffidabilità. I guadagni facili che promettevano si stanno rivelando un bluff.
Al momento del debutto di Ethereum, i fondatori dissero che avrebbe cambiato il mercato finanziario e rivoluzionato il sistema dei pagamenti. Ora la bolla si è sgonfiata. Intanto continua il fuoco di sbarramento degli economisti. L’ultimo attacco, a colpi di tweet, è di Nouriel Roubini che ha tuonato contro le criptovalute e i suoi creatori. Nel mirino ha messo uno dei fondatori di Ethereum, Vitalik Buteri, definendolo “ il leader della truffa pre-mining che ha creato l’Ether. Hanno rubato il 75% dell’offerta di Ether e sono diventati ‘miliardari’ istantanei di ricchezza fasulla”.
La replica di Buteri è arrivata a stretto giro, segno del clima incandescente che circonda il mondo delle monete digitali. “Non ho mai detenuto oltre lo 0,9% di tutti gli Ether e la mia ricchezza netta non si è mai avvicinata al miliardo di dollari. - ha detto quello che è considerato il genio del blockchain, le piattaforme che sono il pilastro delle criptomonete - In più sono abbastanza sicuro che non ci siano leggi penali che vietino il pre-mining”. Per mining si intende l’estrazione di criptovalute, processo possibile ormai soltanto con computer ultra potenti in grado di risolvere un problema matematico complesso.
Roubini non è nuovo ad attacchi di questo genere ed è ampiamente conosciuta la sua ostilità al mondo delle valute digitali. Più volte sui social ha usato espressioni durissime quali “il Bitcoin deve morire”.
Se il crollo dei mercati spaventa i piccoli investitori, rappresenta un’opportunità per gli speculatori che approfittano del ribasso dei prezzi. Recentemente Goldman Sachs e Mike Novogratz, CEO di Galaxy Digital, hanno investito 15 milioni di dollari nel servizio di custodia in criptovalute BitGo. Nonostante l’estrema volatilità, le criptovalute sono il sogno proibito anche per chi ha pochi soldi in tasca. Addirittura chi è in attesa del reddito di cittadinanza, sostiene che, se potesse, lo investirebbe in Bitcoin. In un sondaggio davanti al centro per l’impiego metropolitano di Milano, effettuato da La Repubblica, alcuni aspiranti al sussidio dicevano che se potessero spendere liberamente i 780 euro, li investirebbero in criptovalute. Questo dimostra che nonostante l’estrema rischiosità, questo strumento finanziario continua ad avere un grande appeal.
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