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Da Berlino all'Asia al Messico, la ricerca di Darkam del mondo magico “Dietro agli occhi”

Aggiornamento: 25 nov 2021


Nel 2012 lavoravo nel mondo dell'arte, organizzavo mostre ed eventi e creavo progetti multimediali a livello internazionale, e per quello iniziai a frequentare abitualmente, per poi viverci tra il 2013 ed il 2016, Berlino, che era considerata “the place to be” per il settore. Una delle prime artiste che mi colpì tantissimo con il suo lavoro era una ragazza di San Marino, classe '85, che viveva lì da un paio d'anni, collaborando con una nota gallery underground, X Lab Corrosive Art Farm: Eugenia Monti, in arte Darkam.

Era pittrice, fumettista, musicista, tatuatrice, performer: ed in ogni campo in cui si applicava colpiva tutti per il suo talento impressionante. Nel 2013 fu tra i pittori che esposero a Parigi nell'evento che organizzai con X Lab, Corrosive Container al Teatre De Verre, e partecipò al mio progetto multimediale di notevole successo in rete e sulla stampa internazionale di settore (n)INFOmaniac. Divenne anche una mia carissima amica, e per un certo periodo abitammo vicini dentro alla Green House, un progetto-palazzo di atelier abitativi per artisti.

Non solo io mi accorsi del talento di Darkam: pure AkaB, al secolo Gabriele DiBenedetto (1976-2019), uno dei maggiori Autori con la maiuscola di fumetto italiano, nonché visionario editor del settore, pittore e regista di film presentati al Festival di Venezia, si innamorò dell'arte di Eugenia e quando a fine 2017 lanciò Progetto Stigma con Eris Edizioni, uno dei collettivi ed una delle collane più importanti, premiate ed amate nel mondo del graphic novel nostrano, le propose subito di entrare nel gruppo e di pubblicare un libro con loro, Dietro agli occhi. Che finalmente ha visto la luce ed è disponibile in pre-order, con un albetto omaggio per collezionisti per chi userà questa modalità di acquisto, come abbiamo raccontato su Spraynews in un precedente articolo.

Oggi, in esclusiva per Spraynews, ho fatto una chiacchierata con la mia vecchia, cara amica e collaboratrice Darkam su questo tema, la prima da lei concessa in assoluto alla stampa sul suo nuovo libro (che segue, tra gli altri, l'acclamato dalla critica Piena di niente per Becco Giallo, sul tema dell'aborto, ed il pittorico I sarti del sonno per Blu Gallery, due lavori che ho visto Eugenia creare tavola per tavola ai tempi della Green House).


Ciao Darkam, ci puoi raccontare brevemente chi sei ed il tuo percorso artistico?


Sono nata 36 anni fa a San Marino, ho studiato a Urbino, Bologna e poi Barcellona.

Mi è sempre piaciuto viaggiare e non avevo pace da nessuna parte. Dopo vari andirivieni, nel 2011, mi sono trasferita a Berlino.

Da allora è il luogo che chiamo casa, anche se continuo a viaggiare molto.

Lavoro come fumettista, illustratrice e tatuatrice. Questi lavori per me si compensano, perché ho costantemente bisogno di cambiare le mie routine. Disegnare regala tanta introspezione e bellissima solitudine, ma anche molto tempo da soli con il proprio cervello. Quando tatuo invece, creo per qualcun altro, e la connessione umana e energetica che si crea durante il tatuaggio mi dà molto.


Ci dici qualcosa di Progetto Stigma?


Progetto Stigma è nato come una visione dalla mente di Akab.

Soverchiatore d’eccellenza qual era, Akab, ha creato un marchio editoriale con una struttura molto diversa da quelle canoniche.

L’idea è che l’autore sia libero di autogestire ogni aspetto della produzione.

Inoltre il meccanismo del pre-order, bypassando la normale distribuzione, permette di riconoscere il 30 % su tutto il pre-venduto all’autore e di offrire un albo esclusivo e gratuito ai lettori. Progetto Stigma esiste anche grazie a Eris Edizioni, che ha creduto in questo progetto dall’inizio, e ha dato alla visione una forma concreta.


Arrivando al nuovo libro, ci racconti qualcosa a proposito?


Dietro agli occhi è nato in maniera molto naturale, senza troppa pianificazione, facendosi strada nei miei sketch book durante due viaggi particolarmente lunghi.

Il primo nel Sud-Est Asiatico e il secondo in Colombia e Messico.

È un diario di viaggio, che mi è stato necessario per interiorizzare e processare ciò che vedevo, ciò che imparavo. Tutte le matite e parte delle inchiostrature sono state fatte mentre viaggiavo, nei lunghi tempi morti, durante gli interminabili tragitti in bus e ovunque mi fermassi per un po'.

Quando io e Beto, il mio compagno di vita e di viaggio, siamo partiti per il Sud-Est Asiatico, l’idea era quella di cercare alcune delle radici del tatuaggio, delle sospensioni corporali e delle pratiche di modificazione corporale che conosciamo oggi. Lì ci sono ancora diverse celebrazioni religiose che prevedono l’uso di pratiche fakiriste e perforazioni, come offerta alle divinità e come mezzo per raggiungere stati di trance.

Se lì abbiamo assistito alla potenza dei rituali collettivi, durante il secondo viaggio invece, ho scoperto l’importanza di quelli individuali, e delle antiche cerimonie di guarigione.

Attraverso medicine ancestrali come l’Ayahuasca e il Peyote, attraverso gli insegnamenti dei loro guardiani spirituali e poi di curanderos e medium, ma anche grazie alle lezioni delle persone comuni che abbiamo incontrato sul nostro percorso.

Il viaggio non è solo nel mondo fuori, ma anche verso l’interno e anche la narrazione è intervallata da tavole in cui, durante le meditazioni, i Guardiani discutono con me.

Questi sei mesi di viaggio mi hanno messo a nudo, mi hanno insegnato a guardarmi dentro in una maniera nuova, mi hanno fatto vedere i miei limiti, a volte per superarli, altre volte semplicemente per accettarli.

Durante questi viaggi ho guardato in faccia la mia paura di lasciar andare ogni cosa e ho scoperto di avere già tutto.


Nel pre-order è allegato uno special, dal titolo Frammenti. Ce ne parli?


Lo special è un piccolo albo di 56 pagine, che come in tutte le uscite di Progetto Stigma, sarà disponibile solo gratuitamente per chi acquista il libro in pre-ordine, e non verrà più ristampato.

Frammenti è una raccolta di brevi storie di viaggio, legate ai miei primi viaggi in Messico e poi ai viaggi in Europa.

Ho sempre viaggiato con uno sketch book, e ho sempre sentito la necessità di appuntare ciò che vedevo, ciò che mi veniva raccontato, sotto forma di storie a fumetti. Abbiamo tutti un modo di osservare e di stupirci diverso quando viaggiamo, diventa più semplice concentrarsi sul presente, su ogni attimo. Penso spesso a quanto sarebbe bello riuscire a mantenere lo stesso sguardo anche nella nostra vita di tutti i giorni.

So che sei appassionata di magia. Ci puoi dire qualcosa a proposito e quanto questo ha influito sul tuo libro in uscita?

La mia ricerca spirituale ed esoterica si è sempre mossa in parallelo al resto, a volte intersecandosi, anche ingarbugliandosi.

Il disegno è una forma di introspezione, ma anche di connessione con gli altri piani, così come lo sono la meditazione, lo yoga e altre pratiche che inducono stati di trance.

Queste pratiche, i miei studi esoterici, ma anche le sospensioni corporali, sono per me degli strumenti di ascolto. Ascolto verso una parte più profonda di me stessa, ma anche ascolto verso il fuori.

La magia per me è l’imparare a sentire in maniera diversa, più ampia, è il cercare di osservare l’invisibile.

Nel libro c’è parte di questa mia ricerca, c’è la curiosità di imparare dalle tradizioni antiche, e ci sono le conversazioni con i Guardiani, che vengono spesso a trovarmi durante le mie meditazioni.


Quali sono invece i tuoi progetti per il prossimo futuro?


In questo periodo sto lavorando alle illustrazioni per un progetto a cui tengo molto. Il libro si chiama La stirpe e il sangue ed è scritto da Lorenza Ghinelli, uscirà il prossimo anno per Giunti.

Sto realizzando anche una serie di mini storie legate alle meditazioni e ai Guardiani, che si chiamano Meditation Attempt.

E poi pianifico di continuare a viaggiare e a disegnare ciò che vedo e ciò che imparo.

Sul sito di Stigma il pre-order è accompagnato da una traccia musicale da te composta. Puoi parlare della Darkam musicista e del rapporto del tuo nuovo libro con la musica?


La musica è sempre stata una parte importante della mia vita, da bambina ho suonato il pianoforte, poi il basso elettrico e poi più tardi ho iniziato a produrre musica elettronica.

La musica mi ha anche permesso di viaggiare negli anni in cui non avevo le possibilità economiche per farlo. In quegli anni grazie alla musica ho conosciuto tantissime persone in giro per l’Europa, ho suonato in case occupate, scantinati, piccoli club e rave illegali.

Negli ultimi anni ho deciso di dedicare molto più tempo al resto e ho smesso di suonare in giro, la mia produzione si è fatta molto più sporadica e meno ballabile e i bpm più lenti.

La traccia sul sito fa parte di queste ultime produzioni, influenzate dai canti sciamanici e dalla musica di cerimonia, che serve ad amplificare alcuni stati di coscienza.


Grazie Eugenia. Chiudo segnalando ai nostri lettori il tuo sito ufficiale www.darkam-arcadia.com

Di Umberto Baccolo.


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