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Dal Messico carburante di contrabbando per rifornire le navi sulla rotta del narcotraffico


Le imbarcazioni che trafficano droga verso gli Stati Uniti provenienti dall'Ecuador e dalla Colombia si riforniscono lungo la costa occidentale del Messico con il combustibile trafugato dai cosiddetti "huachicoleros", contrabbandieri di carburante che infestano principalmente le province di Guerrero, Michoacan, Colima, Jalisco e Nayarit. Lo segnala oggi il quotidiano "El Universal", un rapporto ufficiale sulla sicurezza del governo messicano nel quale si informa che le forze navali hanno riscontrato l'esistenza, a duecento chilometri dalla costa, di una rotta del traffico di cocaina le cui imbarcazioni, principalmente lance rapide, si riforniscono con combustibile di contrabbando.


Solo la settimana scorsa la Marina militare messicana ha intercettato una lancia che trasportava sessantotto bidoni contenenti un totale di tre tonnellate di gasolio di fronte al porto di Lazaro Cardenas, nella costa della provincia di Michoacan. Il sistema individuato dalle autorità messicane, consente ai trafficanti di droga del Centro e Sud America insieme ai loro soci messicani, di evitare che le loro imbarcazioni debbano toccare suolo messicano o avvicinarsi rischiando di essere intercettati. Da gennaio a maggio del 2018, le forze di sicurezza hanno sequestrato quasi sette tonnellate di cocaina attraverso operazioni svolte in alto mare, ciò che rappresenta un record assoluto per questo lasso di tempo dato che la media dichiarata dalla Segreteria della marina parla di circa una tonnellata sequestrata al mese.



La quantità di sequestri, secondo le autorità messicane, denota un significativo aumento della produzione di droga dal Sudamerica, una situazione diagnosticata dall'Ufficio nazionale delle politiche sulle droghe dipendente dalla Procura della Repubblica (Pgr) che si attende un aumento sempre maggiore del traffico di cocaina sia via terra che via mare verso gli Stati Uniti. «Da oltre due anni il rapporto mondiale sul traffico di droga segnala un aumento sostenuto della produzione in Sudamerica» , si legge nel documento, in cui si precisa anche che le Forze navali messicane devono affrontare diverse modalità di trasporto che includono l'uso di sottomarini ed altri modelli sofisticati di imbarcazione per il trasporto dei carichi di droga verso gli Usa e l'Europa, considerati i principali mercati di consumo e distribuzione al dettaglio.


«Non abbiamo bisogno di aspettare a che arrivi il problema per iniziare ad agire», ha dichiarato il direttore della "Pgr", Oscar Santiago Quintos. A questo scopo, da oltre un anno il governo messicano ha assegnato alla Marina militare il controllo delle novantotto capitanerie di porto esistenti trasformandola di fatto in Autorità marittima nazionale (Amn) con funzioni di Guardia costa. Da allora le unità della Marina hanno rafforzato i controlli delle imbarcazioni nei porti di Lazaro Cardenas, Manzanillo, Veracruz, Altamira, Ciudad del Carmen, Ensenada, Tuxpan, Puerto Juarez e Cancun, dove si concentra la maggior parte dell'attività commerciale marittima.

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