Matteo Dall’Osso (classe 1978, bolognese, una laurea in ingegneria, disabile), deputato eletto alle ultime elezioni con il Movimento 5 stelle, ma già un veterano del Parlamento perché eletto già nella passata legislatura, passa nelle file di Forza Italia. Il motivo? La bocciatura dei suoi emendamenti sui disabili. Anche Matteo, infatti, è disabile. L'annuncio il neo-deputato azzurro lo dà in un’intervista uscita oggi su il Giornale, dove il deputato afferma, secco, di essersi sentito “solo, in parte tradito e in parte umiliato. Mi sono sentito disabile – spiega - mi hanno trattato male. Mi era stato chiesto di ritirare i miei emendamenti a tutela dei disabili per parere contrario insieme ad altri già respinti. Uno di questi è stato oggetto di contrattazione. Ho chiesto al gruppo M5S di firmare il mio emendamento, nulla di più, ma dai banchi del governo è stata data indicazione negativa così ho deciso di proseguire lo stesso grazie alla sottoscrizione di tutte le opposizioni. Poi, a seguito del mio intervento e di un mio accorato appello, l’emendamento è stato accantonato con parere favorevole. Ero in parte soddisfatto e felice per il risultato ottenuto proprio nella Giornata Internazionale della Disabilità. Ma nella seduta di martedì 4 dicembre scorso l’emendamento è stato bocciato. L'ho appreso dal verbale della seduta. Sono avvilito, ma vado avanti lo stesso per difendere i diritti dei disabili”.
Parole, quelle di Dall’Osso, che gli fanno davvero onore, ma dentro l’M5S scarseggiano a pietas, umana e politica. Infatti, al deputato – che già ieri ha formalizzato la sua adesione al gruppo di Forza Italia alla Camera, ricevendo attestati di stima e di giubilo, ovviamente, da tutti i forzisti - sarà chiesto di pagare una penale per il passaggio dal gruppo parlamentare del M5S alla Camera a quello di FI. Fonti del direttivo dell’M5S alla Camera sottolineano alle agenzie che il gruppo non intende fare sconti al deputato. Le stesse fonti ribadiscono quanto scritto nel nuovo codice etico pentastellato, in vigore dall’anno scorso. In caso di “abbandono del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle e/o iscrizione ad altro gruppo parlamentare sarà obbligato a pagare al MoVimento 5 Stelle, entro dieci giorni dalla data di accadimento di uno degli eventi sopra indicati, a titolo di penale, la somma di euro 100.000,00 quale indennizzo per gli oneri sopra indicati per l'elezione del parlamentare stesso”: così recita il codice etico grillino. Di Maio, però, capisce di aver pestato l’ennesimo guano – dire urbi et orbi che un deputato disabile dovrà pagare una penale di 100 mila euro non è certo un buon viatico... - e cerca di metterci una pezza: “La penale a Dall’Osso? Prima voglio capire esattamente cosa è successo, poi decideremo”. Chi non si tiene a dire cosa pensa è la senatrice dissidente Elena Fattori, a sua volta in predicato di essere espulsa: “Matteo ci lascia. Passa a FI - scrive su Fb la Fattori. -Sospendo il giudizio, ma sono triste. Sono triste perché Matteo è una persona speciale. Sono triste perché lo abbiamo lasciato indietro. Sono triste perché lasciamo indietro tante persone deboli. Sono triste perché nessuno doveva rimanere indietro. Sono triste perché così vince la vecchia politica. Sono triste perché perde chi ha sognato”.
Le critiche arrivano anche dall'opposizione parlamentare e in particolare dal Pd, peraltro tutto preso dai guai suoi. “La logica è quella del ‘colpirne uno per educarli tutti’, dice il capogruppo al Senato del Pd, il renziano Andrea Marcucci, che lo scrive sulla sua pagina Facebook. “Il deputato Dall’Osso, ricorda Marcucci - ha lasciato il suo gruppo e subito arriva la penale: 100mila euro da versare all’associazione privata che detiene la maggioranza assoluta dei 5 Stelle, una creatura detenuta da un’associazione privata, creata dal signor Casaleggio. È una cosa incredibile, mai successa nella storia della Repubblica”. Del resto, il governo Renzi si può fregiare del vanto di aver portato a termine la legge sul ‘Dopo di noi’, che aiuta le persone disabili e chi le cura, nella scorsa legislatura, mentre il governo gialloverde, sui disabili, non fa nulla. Certo è che, per Forza Italia, si tratta di un bell’acchiappo. Peraltro, l’ingresso nella fila di FI di Dall’Osso arriva proprio il giorno in cui organizza la mobilitazione dei suoi all’hotel Ergife, in ‘controprogrammazione’ rispetto alla Lega che manifesterà a Roma, domani, a piazza del Popolo.
di Ettore Maria Colombo
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