Dario Argento, regista noto a livello internazionale, soprannominato Maestro del brivido, tra i suoi lavori più noti Profondo Rosso e Suspiria, in un’intervista esclusiva a Spraynews, ricorda Monica Vitti, morta all’età di novanta anni e talento smisurato del cinema, conosciuta per essere la musa ispiratrice di Michelangelo Antonioni.
Cosa ha provato quando ha saputo della sua scomparsa?
«E’ difficile commentare. E’ stata una delle grandi icone del cinema italiano. I film meravigliosi che ha fatto con Antonioni sono indimenticabili. Le sue interpretazioni sono state davvero potenti. Ha fatto pure tante commedie, tanto da esserne soprannominata la regina. E’ stata un’attrice meravigliosa, oltre a essere una gran bella persona».
Quando l’ha incontrata per la prima volta?
«L’ho conosciuta una sera a cena di diversi anni fa ed è stato un momento bellissimo. Una chiacchierata che difficilmente scorderò. Non dico i contenuti, ma posso affermare che è stata una conversazione stimolante».
Cosa ricorda in particolare di quell’incontro?
«Mi faceva delle domande sul mio cinema. Era molto curiosa. Aveva voglia di sapere, conoscere. Era una persona davvero intelligente, di quelle che è difficile trovare, oltre ad avere un gran cuore, aspetto che raro da trovare. L’ho vista anche varie volte in teatro, in parti drammatiche e le posso dire che pure in quel contesto è riuscita a colpirmi molto».
Cosa significa la sua scomparsa per il cinema italiano?
«E’ una grandissima perdita. Stava male da tanto tempo e purtroppo chi la conosceva, sapeva che il momento che nessuno voleva, prima o poi, sarebbe arrivato. Tutti speravamo il più tardi possibile».
Avete mai lavorato insieme?
«Mai! Non abbiamo collaborato in nessun progetto, ma ho nutrito nei suoi confronti sempre grande ammirazione e stima».
Di Edoardo Sirignano
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