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De Pasquale: «Un bonus ad hoc per abbattere le barriere architettoniche»

Aggiornamento: 6 dic 2021



Federica De Pasquale, collaboratrice di Fiaba, in un’intervista a Spraynews, presenta il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che non sarà una semplice detrazione fiscale inserita all’interno di altre misure.


Quali sono gli incentivi che lo Stato oggi mette a disposizione?


«Ci sono due possibili strade per avere agevolazioni. La prima è usufruire del bonus che prevede la detrazione fiscale del 50 per cento sulle ristrutturazioni. Fino a oggi è stato usato molto appunto per rifare casa, ma poco per quanto concerne le barriere architettoniche, probabilmente per la poca sensibilità sull’argomento. La seconda è stata prevista in parte nel bonus del 110 per cento. Se l’immobile privato dopo la valutazione dei tecnici supera le due classi energetiche possono essere aggiunti anche lavori trainati, diversi da quelli trainanti che possono essere il semplice cappotto termico o la sostituzione della caldaia. Tra questi c’è appunto l’abbattimento delle barriere».


Stiamo parlando, però, di tutte misure che riguardano principalmente le case private…


«Con questo bonus, infatti, intendiamo andare oltre. Vogliamo che i destinatari non siano solo i condomini o i proprietari di case, ma anche aziende private, palestre, società sportive, sale ludiche, teatri e cinema. In questo modo anche nelle piccole realtà sarà più semplice per i diversamente abili fare sport, socializzare e quant’altro».


Cosa prevede in modo particolare il bonus?


«Prevede una detrazione fiscale al 75 per cento per interventi su edifici già esistenti. Ci siamo calibrati tra il 50 per cento che c’era prima e il 110 per cento, ma con una variazione sostanziale che non riguarda solo l’immobiliare, ma anche altri luoghi dove normalmente il cittadino con disabilità di qualunque genere può andare. Prevede, inoltre, riprendendo il 110 per cento, lo sconto in fattura e la cessione del credito».


La politica come ha reagito a tali proposte?


«Al momento molto bene. Alla legge di bilancio sono stati presentati diversi emendamenti, diciamo fotocopia, da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Oggi 22 senatori di partiti diversi hanno sottoscritto, nei fatti, tale proposta. Abbiamo sempre cercato, che sull’iniziativa, non ci fosse una prima donna, ma in modo paritetico, tutte le forze portassero avanti il tema».


Come nasce l’emendamento e a chi bisogna intestarlo?


«L’ho ideato io, mettendo insieme l’esperienza acquisita in ambito condominiale e quindi fiscale e contabile con quella nelle disabilità. Le associazioni, poi, mi hanno dato i loro pareri ed esperienze e quindi l’ho portato avanti, facendolo presentare in commissione bilancio. Prima ancora di darlo ai senatori, però, l’ho fatto visionare al capoufficio legislativo del ministro Stefani».



Un punto fondamentale è la copertura finanziaria. Dove trovare le risorse?


«E' stata verificata dal servizio bilancio del Senato che è quello che controlla tutte le coperture degli emendamenti e sarebbe sostenibile all'interno della legge di bilancio per il 2022. A questo punto, auspico che ci sia la volontà politica e di governo a prendere in considerazione l’idea che non può bastare una detrazione fiscale per l’abbattimento delle barriere architettoniche incastrata dentro ad altri bonus, vuoi che si chiami 110 per cento o

con altri nomi».


Quale significato assume, quindi, l’iniziativa?


«Se vogliamo effettuare un passo etico, in avanti e di qualità, in linea con i progetti previsti nel Pnrr e quindi con i fondi destinati alla disabilità, serve andare verso tale direzione».


Oltre a trovare il sostegno dei parlamentari, cosa avete fatto?


«Il giorno 3 dicembre in Senato abbiamo organizzato una conferenza per presentarlo ufficialmente a tutte le categorie interessate, come quelle dei geometri, dell’Anacam, che si occupa di tutto il comparto degli ascensori, la professoressa Dora Liguori che rappresenta il sindacato dell’unione artisti, considerando l’esigenza di abbattere le barriere in cinema e teatri. Uno studente diversamente abile, ad esempio, così avrà la possibilità di andare in conservatorio o in una semplice una struttura sportiva. Non a caso ha partecipato all’iniziativa anche la campionessa paraolimpica Giusy Versace».


Di Edoardo Sirignano

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