E ora va in onda il marasma! Altro che servizio pubblico, la Rai è diventata la rissa pubblica, dove 5 Stelle e Lega stanno giocando la loro partita politica, senza esclusione di colpi. Un confronto scontro non solo di potere ma per il controllo dell’azienda, a danno del telespettatore. Qualità dei prodotti e valorizzazione delle risorse interne sono solo un fastidioso accessorio di cui nessuno vuole parlare. Di fatto la Rai è uno scalpo da esibire. La prova nella convocazione straordinaria del consiglio di amministrazione, fissato per domani, con al centro il caso Fazio. La richiesta di una riunione d’urgenza per chiarimenti sulla vicenda della cancellazione di tre puntate di “Che fuori tempo che fa” e sull’interlocuzione tra l’Ad, Fabrizio Salini, e la direttrice di RaiUnoi, Teresa De Santis, era stata avanzata al presidente Marcello Foa da quattro consiglieri, Rita Borioni, Riccardo Lagana', Beatrice Coletti e Giampaolo Rossi. Dal momento che il loro numero ha superato il limite dei tre settimi del consiglio, Foa ha quindi proceduto alla convocazione. Nella storia recente della Rai non era mai avvenuto un fatto simile. Ad agitare ulteriormente le acque le voci che si rincorrono sulla De Santis, che ha scatenato il caos con il suo atteggiamento apertamente ostile nei confronti dell’azienda e dell’Ad, visto che si parlerebbe di sue dimissioni. Voci, certo, indiscrezioni, gossip. Ma tutto conta in queste ore. Compreso il fatto che Salini avrebbe deciso di accelerare l’attuazione del piano industriale, con le nuove superdirezioni, in modo da sterilizzare gli attuali direttori di Rete. Senza poteri operativi si limitano i danni. Dai qui il frenetico attivismo della De Santis.
Di sicuro c’è che il consiglio di amministrazione farà pressioni sul presidente Foa e sul consigliere Di Biasio, la componente leghista del vertice aziendale, per avere un quadro chiaro della situazione. Anche la Commissione di vigilanza sulla Rai, vuole fare la sua parte. L’organo parlamentare ha scritto a viale Mazzini per sollecitare massima trasparenza in relazione alle assunzioni estive. “I palinsesti estivi non possono diventare una sorta di spiaggia libera delle assunzioni, l’azienda ha il dovere di trovare al proprio interno le risorse umane per coprire i prossimi mesi, anche perché nel servizio pubblico i dipendenti, spesso senza incarico, non mancano. Su questo serve la massima trasparenza”, scrive Michele Anzaldi segretario della Commissione di Vigilanza in una missiva indirizzata al presidente della bicamerale Alberto Barachini. “Alla luce delle tante indiscrezioni pubblicate dai giornali e non smentite dalla Rai, e a seguito del dibattito emerso anche in Ufficio di presidenza, Le chiedo di farsi promotore nei confronti della Rai affinchè l’azienda garantisca al Parlamento la massima trasparenza a proposito di sostituzioni estive, nuove assunzioni, ingaggi esterni e relativi compensi previsti. E' opportuno che la Commissione venga informata in maniera dettagliata e tempestiva”, aggiunge Anzaldi. Il presidente Barachini ha fatto sua la richiesta ed inoltrato la lettera alla Rai.
di Alberto Milani
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