Si va definendo sempre di più quello che è il vero ruolo di Di Battista. Ovvero il battitore libero, che fuori dai vincoli istituzionali, ha il compito con esternazioni estreme, di tenere alta l’attenzione della base grillina in cui serpeggia il malcontento verso la “sudditanza” alla Lega. Si spiega in questo modo l’uscita dell’ex deputato del M5S nel salotto di Barbara D'Urso a Domenica Live, su Canale 5. Sollecitato dalla conduttrice, Di Battista, che sicuramente aveva il colpo in canna, non ha esitato a sparare un paio di colpi ai due obiettivi che più stanno a cuore ai Grillini: Bruxelles e Salvini. Il tema è sempre quello dell’immigrazione e della linea dura del ministro Salvini gratificato dai sondaggi in continua ascesa. Consensi rosicchiati al Movimento che non riesce a trovare la strada del sorpasso. Il reddito di cittadinanza, nella formula condizionata dai vincoli di bilancio, non pare abbia portato grandi risultati come potenziali nuovi voti. L’immigrazione resta il tema dominante nell’attenzione popolare e su questo Salvini fa da padrone.
Ecco quindi l’attacco a gamba tesa di Di Battista dalla D’Urso. Alla domanda sul problema della Sea Watch, non ha esitazione: «Per me dovrebbero sbarcare - dice - Ci vuole molto coraggio, ma secondo me devono essere accuditi e, nel massimo della dignità possibile, fatti partire con un aereo di linea verso Amsterdam», visto che Sea Watch 3 batte bandiera olandese. Poi l’affondo: «fino a che non ci sarà un incidente diplomatico, l'Europa, che se ne frega del tutto delle richieste italiane, non si assumerà le proprie responsabilità». Come pure «non si prenderà le proprie responsabilità sull'impoverimento dell'Africa». Di Battista torna quindi ad accusare la Francia di sfruttare le popolazioni e i Paesi africani. «Gli africani devono stare a casa loro perché quella è casa loro. Dovrebbe esistere non l'aiutiamoli a casa loro, ma il lasciamoli in pace a casa loro, altrimenti non ne verremo a capo».
Quanto al processo sul Caso Diciotti, Dibba sfida Salvini: «dovrebbe rinunciare all'immunità, evitando che il Parlamento si pronunci». Poi si dice convinto che «finirebbe in una totale assoluzione» e comunque «coloro che lo vogliono contrastare politicamente gli stanno facendo un sacco di favori». Le critiche al leader della Lega non si fermano qui. Quando Salvini dice «prima gli italiani io ci posso stare, ma bisogna capire chi - Dice in modo provocatorio - I parlamentari a cui vogliamo tagliare gli stipendi o le famiglie che non riescono a mettere i figli negli asili nido? Su questo punto deve tirare fuori le palle, andando a prendere di petto questi potenti. Se lo fa, io lo sostengo, mi metto pure la felpa. Per cambiare questo Paese serve coraggio». Siamo alle prime schermaglie, ai primi colpi di fioretto. La battaglia vera e propria comincerà a ridosso del volto europeo. E Di Battista sarà l’ariete per sfondare la linea della Lega. Da vedere se il gioco gli riuscirà.
di L.D.P.
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