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Diacetti e Sgarbi protagonisti al Principato dell'Eur per gli 80 anni del quartiere



Una città nella città, anzi un principato nella Capitale. A Roma non è tornato il re, ma si va a due velocità, in uno spazio, il Principato dell’Eur appunto, dove grandi eventi, mostre, concerti e zone verdi si mescolano ad uffici e congressi. Il King maker che ha il merito di aver creato questa nuova realtà culturale è il presidente di Eur Spa Roberto Diacetti. Un compito non facile il suo, visto che nel 2015 l’azienda aveva rischiato il fallimento, uscendo dal concordato con un patrimonio immobiliare ridotto: 4 edifici e la Nuvola, progettata da Massimiliano Fuksas, da completare e lanciare sul mercato internazionale dei grandi eventi.


Oggi, in controtendenza con l’andamento di molti quartieri, l'Eur, con il tandem Diacetti presidente e Pazzali amministratore delegato alla guida di Eur spa, sono stati risanati i debiti, completata la Nuvola e il Luneur assomiglia sempre più ad un Principato. Il parallelo è ovviamente con l’original Monegasco e questo legame è rafforzato dal fatto che appena due settimane fa l’Eur ha ospitato il primo Gran Premio elettrico d’Italia, il primo grande evento internazionale di Roma dal ‘no” alla candidatura olimpica, che ha proiettato, in 50 paesi in diretta mondiale con un audience di 20 milioni di spettatori, l’immagine di una Capitale bella. Proprio Diacetti ha avuto un ruolo determinante nel portare il GP di Formula E nella Città Eterna, grazie ai buoni rapporti con Alejandro Agag e alle strette relazioni con la politica.



E ieri l’inaugurazione della mostra “Ottant’anni di EUR. Visioni Differenti. Archivio Centrale dello Stato e Carlo D’Orta”, è stata l’occasione per accogliere non solo un nutrito pubblico di appassionati, ma per passare alcune ore immersi nella cultura con il critico d’arte e parlamentare Vittorio Sgarbi, intervenuto insieme al vicesindaco di Roma Luca Bergamo, al presidente dell’Inail Massimo De Felice, al fotografo Carlo D’Orta e ovviamente ai promotori dell’evento, il presidente Diacetti e il soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, Eugenio Lo Sardo.


A taglio del nastro delll’esposizione, che sarà aperta gratuitamente al pubblico dal 4 fino al 31 maggio, erano presenti inoltre il direttore generale Inail Giuseppe Lucibello, i vertici di Zetema, e il presidente di Confindustria. In mezzo a tanti big, comunque, è stato Sgarbi a richiamare l’attenzione su un nodo cruciale storico-culturale del quartiere, emblema della Roma fascista e spesso al centro di polemiche politiche."Il fascismo va rigettato, l'Eur no. Da progetto di città ideale, questa meravigliosa macchina si fa città reale”, ha detto Sgarbi, con la verve che lo contraddistingue. "Il giudizio negativo sugli errori gravi del fascismo”, ha aggiunto il critico d’arte, “si ferma davanti al tema della cultura. L'Eur, che il paradigma dell'architettura fascista rappresenta l'ultima testimonianza dell'architettura italiana. Poi ci sono stati solo episodi”, ha concluso.

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