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Diciotti, Salvini ci ripensa sul processo e manda in tilt i 5Stelle



Salvini ci ripensa, fa un passo di lato e manda in tilt i 5Stelle, facendo esplodere le contraddizioni dentro il Movimento. Con una mossa a sorpresa, il vicepremier e ministro dell’Interno, in una lettera al Corriere della Sera, afferma di non voler più rinunciare all’immunità parlamentare, ma chiede esplicitamente al Senato di votare per salvarlo dal processo. La questione della Diciotti è diventato un casus belli all’interno della maggioranza, tra giustizialisti,e garantisti, in cui le questioni di diritto si mescolano agli interessi politici che in questo momento hanno come unico obiettivo le elezioni europee.


Fino ad ora sul caso Diciotti erano i 5Stelle a guidare la partita con la decisione di restare fedeli ai principi originari, cioè che i politici non devono avere un trattamento privilegiato di fronte alla giustizia e quindi che occorre andare avanti con l'autorizzazione a procedere in Parlamento. La lettera di Salvini ribalta le carte in tavola a favore della Lega che torna ad essere il regista di tutta la partita sugli immigrati. Oltre al fatto che far parte di un governo in cui l’alleato è giustizialista non deve avergli fatto piacere. Il ministro dell’Interno replica alle accuse di sequestro di persona e abuso d’ufficio che gli vengono mosse dal tribunale dei ministri di Catania. Il caso, lo ricordiamo, è quello dei 177 migranti costretti a rimanere a bordo della motonave della Giardia costiera senza il permesso di sbarcare. Dopo la richiesta d’archiviazione della procura, il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere. Il che significa che devono essere i senatori a votare se mandare Salvini in giudizio.


Questo cambio di scenario ha mandato in fibrillazione i grillini. Ad Agorà, su Rai3, il deputato pentastellato ed ex giornalista Sky Emilio Carelli afferma che ora «le condizioni sono cambiate e bisogna riflettere bene se votare sì o no all’autorizzazione a Salvini». Poi ricorda che «nel Movimento 5 Stelle esiste una prassi, si vota sì all'autorizzazione a procedere. Ma quella della Diciotti è stata una decisione collegiale che ha investito tutto il Governo. Credo che Conte e Di Maio dovrebbero autodenunciarsi».

Tra i Grillini è cominciata la rincorsa alla Lega con il ministro Toninelli che ha rilanciato: «io come ministro dei Trasporti sono responsabile della navigazione, fino all'attracco. Salvini è responsabile della sicurezza sulla terra ferma. Sulla Diciotti la decisione la abbiamo presa insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il Governo del Parlamento. Se processano Salvini devono processare anche me e tutto il Governo. Se vogliono farlo diventare un processo al Governo ci siamo tutti». Come dire che non è in ballo la tenuta della maggioranza. A Toninelli ha fatto eco il ministro della Salute, Giulia Grillo: «Il messaggio deve essere chiaro: questo Governo ha un’azione corale precisa, come sta avendo in questi giorni sulla Sea Watch, per mettere fine a questa situazione ignobile per cui l’Italia deve essere giornalmente messa in difficoltà di fronte a un problema che è evidente che non riguardi solo il nostro Paese». Parole fatte rimbalzare dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano: «Noi M5S lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l'autorizzazione a procedere. Conte e Di Maio hanno detto chiaramente che sono dispostissimi a farsi processare insieme, credo che debbano essere parte del processo perchè sono scelte collegiali di tutto governo».

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