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Disastro mondiali: quanto costerà a mamma Rai? per vincere le competizioni servono le Ferrari!


Tempi duri, durissimi per mamma RAI. Se infatti stanno in queste ore fioccando le critiche per aver reciso il contratto con il professor Alessandro Orsini per le sue posizioni sull'Ucraina, in modo decisamente poco pluralista, se andiamo a parlare poi di Sport dal mondo delle polemiche si passa a quello delle catastrofi. Per carità, non tutta è colpa loro: sicuramente non è responsabilità della Rai quella della sconfitta calcistica costata all'Italia l'esclusione dai mondiali in Qatar - ma di molte altre sventurate se non scellerate scelte collegate lo è, tanto che viene da dir chi è causa dei suoi mali pianga sé stesso.

Partiamo infatti dal dire che la RAI, facendo una scommessa che purtroppo si è rivelata avventata, si era aggiudicata i diritti televisivi in esclusiva del mondiale in Qatar, estremamente costosi: e adesso? Quanto ci costerà questa cosa? Sarebbe interessante e corretto che la tv di Stato, ricordiamo non privata ma di Stato, della quale tutti paghiamo il canone, ci spiegasse cosa intende fare per recuperare alla botta economica, e se ha previsto clausole di uscita in caso di una situazione simile: situazione che diciamo, era francamente non impossibile da prevedere viste le recenti performances e l'esclusione pure dagli scorsi mondiali. Per di più, i Mondiali in Qatar sono, per la prima volta, in programmazione in inverno, a dicembre 2022, periodo natalizio quindi, pieno periodo di Garanzia, assolutamente fondamentale per Auditel e Ascolti: il che vuole dire una sicura ecatombe economica se non hanno vie d'uscita, ma di proporzioni bibliche! Quindi ribadiamo la nostra domanda ai vertici RAI: che vie e clausole d'uscita avete, quali sono adesso le vostre intenzioni?

Uno potrà però dire: era normale prendere i diritti esclusivi, folle sarebbe stato non fare questa scommessa. Ragionamento sensatissimo, ma quando si scommette bisogna dare il giusto peso anche alla scaramanzia, soprattutto se si parla di mondo del calcio. E se a livello scaramantico esisteva una mossa suicida, demenziale, jettatoria, era quella di sostituire la squadra vincente Paola Ferrari e Luca Toni, con il loro studio reale: una coppia ed un format vincenti, rodati, apprezzati, efficaci. Squadra che vince non si cambia, se non vuoi perdere! E soprattutto non si cambia proprio in questo particolare momento. Se si permette il gioco di parole, se stai gareggiando con una Ferrari non la molli a metà corsa per un'utilitaria, vedendo se vinci lo stesso solo perché è una novità... molto meglio proseguire con chi già sai ti porta al traguardo velocemente e bene tra gli applausi. Paola Ferrari è una così, quel format era così, e a voler proprio innovare e cambiare, non in quel modo non in questo momento... la scaramanzia un ruolo lo ha, sì, e infatti si è visto già come il Fato, o il Karma, hanno ricompensato la scelta di Alessandra De Stefano... scelta che per mille motivi, per alcune battute ed uscite sue, fa venire il sospetto che sia stata mirata a livello personale proprio contro la Ferrari, per farla fuori. Karma: la De Stefano sì è danneggiata da sola come la RAI, e ora vedremo come se ne usciranno; l'Italia in Qatar non andrà; il popolo sui social insorge (chiedendo anche con gli hashtag il ritorno dei suoi beniamini Ferrari e Toni) e quella a cui va meglio di tutti è proprio la Ferrari, che già sta a lanciare un nuovo programma al quale auguriamo buona fortuna, sapendo la avrà perché talento e correttezza alla fine pagano. Ma non è che la Ferrari oltre ad una brava giornalista sia un talismano portafortuna? Forse la RAI se lo dovrebbe chiedere, mentre rifletterà su come limitare i danni economici incombenti.


Di Umberto Baccolo.



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