Continua ad estendersi a macchia d'olio, su buona parte del territorio nazionale, la protesta dei lavoratori impegnati nella logistica dei magazzini di Zara, appaltata a diverse cooperative facenti capo al gruppo Faro assieme alle operazioni di pulizia e facchinaggio. A fare notizia negli scorsi giorni gli scontri violenti tra gli scioperanti del magazzino di Castel Giubileo, alle porte di Roma, e gli agenti della security ingaggiati dalla coop Expo Logistic (Gruppo Faro), per tutelare la merce da diversi giorni stoccata nel deposito in attesa di essere evasa. Colluttazione che ha portato a feriti da ambo i lati, con gli scioperanti che accusano il titolare di Expo Logistic, Roberto Picena – per altro rincorso dagli stessi durante i disordini di cinque giorni fa – di non aver fatto nulla per venire incontro alle loro richieste di adeguamento contrattuale, dal ccnl Multiservizi a quello di Trasporti e Logistica, né di aver presentato ai sindacati un'offerta di conguaglio che comprendesse anche gli anni precedenti per quei lavoratori di lunga data. L'oggetto principale della contestazione, che si è propagata in altri centri analoghi a quello romano che hanno optato per lo sciopero, è legato alle condizioni lavorative, definite da molti precarie, con ritardi nei pagamenti e orari di lavoro massacranti.
Intervistato in esclusiva per Spraynews.it il rappresentate legale del gruppo Faro, Giuseppe Summo, racconta la vicenda dalla prospettiva opposta, cercando di fare luce sugli aspetti controversi.
Avvocato, quale è al momento il nodo della vicenda tra i lavoratori del gruppo Faro e il datore di lavoro?
«Occorre fare una premessa: dal 1 febbraio 2019 tutti i lavoratori operanti per le ditte appaltatrici di Zara nel settore della logistica e trasporti, alle dipendenze quindi delle cooperative del gruppo Faro, sono stati inquadrati contrattualmente nel quarto livello junior del ccnl Logistica e Trasporti. Un inquadramento che diviene così assolutamente adeguato alle mansioni svolte dai lavoratori. L'8 marzo, giorno dei pagamenti relativi a febbraio, sono state regolarizzate le posizioni di tutti i dipendenti, le cui buste paga sono ora in piena conformità con il loro operato. Di questo ho fatto piena pubblicità nei riguardi dei sindacati, che hanno fatto di tale rimostranza l'oggetto principale della manifestazione. Venuto meno questo baluardo difensivo, resta la questione dei pregressi»
Come intende affrontarla la ditta appaltatrice?
«Bisogna innanzitutto ricordare che ad oggi non esiste un conteggio ufficiale, se non qualche dato fornito dai sindacati stessi o dai media, su quale sia la cifra reale dei pregressi vantati dai lavoratori relativi al nuovo inquadramento contrattuale. L'azienda ha pertanto formulato una proposta conciliativa, determinata secondo un criterio equitativo sia pure forfettario per tutti i lavoratori – in risposta alle pressioni del committente (Zara, ndr) – che consta in tremila euro l'anno per gli ultimi cinque anni di lavoro e, nonostante la prescrizione sia a 5 anni per le differenze retributive legate al rapporto di lavoro, a titolo di solidarietà ulteriori mille euro l'anno sino a un limite massimo di cinquemila euro. Per intenderci, un lavoratore impegnato nella logistica da dieci anni ha così diritto a un conguaglio di ventimila euro»
Quanto dovranno attendere i lavoratori per vedersi accreditati questi soldi?
«Considerata la stabilità economica aziendale, si sta parlando infatti di diversi milioni di euro, i tempi sarebbero relativamente brevi: meno di un anno. Una prima rata verrebbe infatti erogata alla firma del verbale di conciliazione, una a luglio 2019 e una a novembre dello stesso anno. Queste, e lo ripeto come già fatto nei confronti dei sindacati, non sono notizie ma sono supportate da evidenze documentali»
Al netto di quanto sta riportando, come si è arrivati agli scontri della sede di Castel Giubileo a Roma?
«Premesso che anche a Roma, presso la sede della Cgil all'Esquilino, c'è stata trattativa con i i medesimi numeri che ho riportato, a cui è conseguito un rilancio del sindacato ancora oggetto di studio da parte dell'azienda appaltatrice, la vicenda ha subito storture per come è stata rappresentata: venendo a configurarsi la necessità da parte della coop Expo Logistic di tutelare la merce di proprietà di Zara in giacenza nel magazzino di Castel Giubileo, sono stati ingaggiati degli agenti di vigilanza privata il cui esclusivo ruolo era quello di formare un cordone che impedisse a chiunque di introdursi all'interno del magazzino. Il diritto di sciopero è stato quindi garantito e in nessun modo violato. Parlare pertanto di picchiatori al soldo della ditta per stroncare la protesta è del tutto fuori luogo. I disordini sono nati quando un gruppo di tre o quattro scioperanti ha forzato il cordone stretto attorno al magazzino e, aiutati da altri lavoratori intervenuti in loro sostegno, sono riusciti a introdursi all'interno della struttura dove, con bastoni e altri oggetti contundenti, hanno tentato di difendere il loro presidio. Alcuni hanno inseguito il legale rappresentante di Expo Logistic, l'imprenditore Roberto Picena, scampato all'attacco grazie all'intervento degli agenti della security. Ne è nato uno scontro in cui ambe due gli schieramenti hanno riportato dei feriti sino al sopraggiungere sul luogo delle forze dell'ordine che hanno raccolto le opposte testimonianze, che saranno poi oggetto di valutazione dell'autorità giudiziaria competente. Successivamente a questo episodio parrebbe che un altro rappresentate della Expo Logistic sia stato aggredito da altri manifestanti. Sul posto sono comunque presenti delle telecamere e lo studio delle riprese potrà determinare chi e perché abbia dato vita effettivamente alle violenze»
Crede che si giungerà ad un accordo quanto mai necessario tra i lavoratori e la ditta?
«È ancora prematuro parlarne visto che molte trattative con i sindacati e i rappresentanti sono in corso, ma posso dire che la nostra offerta è stata in molti casi ben recepita e sono molti quelli che vorrebbero accettarla. Pensiamo di procedere archiviando la posizione di chi vuole accettare il conguaglio e ricominciare così a lavorare, mentre per coloro che dovessero rifiutare se ne parlerà in sede giudiziaria. Il mio è un punto di vista prettamente tecnico e, essendo lo sciopero la rivendicazione di interessi collettivi, venuta meno questa connotazione, ritengo che la protesta dovrebbe esaurirsi»
La modalità forfettaria con cui l'azienda si impegna a far fronte ai conguagli regressi non rischia di creare disuguaglianze tra le singole individualità?
«Non essendoci un conteggio reale è la soluzione che può accontentare tutti, permettendo ai lavoratori di riprendere quanto prima l'attività e vedere questi soldi nel minor tempo possibile. Per la ditta è un esborso più che considerevole e richieste maggiori ne metterebbero a repentaglio la sopravvivenza. Il regime forfettario è il giusto e ponderato compromesso. Qualcuno all'interno della cooperativa può sperare che un fallimento di Expo Logistic comporti un'immediata assunzione in Zara, ma la realtà è ben diversa: la fine del rapporto con la cooperativa segnerebbe l'interruzione immediata del rapporto di lavoro, non essendo in piedi alcuna applicazione relativa al passaggio diretto dalla cooperativa all'azienda committente»
di Alessandro Leproux
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