Dino Levi, oggi settantaduenne, un importante scienziato di caratura internazionale del Cnr nonché docente universitario, di Torino ma da molti anni residente a Mazara del Vallo, è da ieri disperso in mare. In quel mar Mediterraneo che ancora oggi incute timore a chi lo naviga, non diversamente da come avveniva agli antichi marinai omerici e che dunque, all’alba di questo nuovo millennio ancora cela misteri e paure ataviche.
Levi, esperto velista, indossato il giubbotto di salvataggio, nella tarda mattinata di ieri aveva salpato per il largo, così com’era sua abitudine quasi quotidiana con qualsiasi tipo di mare, aveva sciolto gli ormeggi della sua piccola barca a vela, un’imbarcazione da diporto appartenente alla classe “laser” di quasi quattro metri di lunghezza, intorno alle ore 12.15 in prossimità del “Circoletto”, il lido balneare della zona chiamata “Tonnarella” e aveva posto la barra a dritta in direzione di Capo Feto, posto a circa tre miglia dalla riva, sebbene il mare fosse mosso.
Trascorsa l’ora di pranzo, dopo non averlo visto far ritorno, è stata sua moglie a dare subito l’allarme. Poco dopo, le prime ricerche hanno dato esito positivo ed è stata rinvenuta l’imbarcazione abbandonata a circa cinque miglia dal punto di partenza, nella zona denominata “Quarara” che risulta essere però nella direzione opposta a quella dove lo scienziato aveva avuto intenzione di dirigersi a vele spiegate.
Con un aereo, una motovedetta e due gommoni della Guardia costiera, le autorità preposte si sono subito attivate per le ricerche, portate avanti poi anche da un elicottero dell’Aeronautica; inoltre sono stati allertati, affinché collaborassero attivamente al ritrovamento del disperso, sempre con il coordinamento della Direzione marittima di Palermo della Guardia costiera, tutti i pescatori e i marinai da diporto che solcano quelle acque. Lo stesso Cnr, immediatamente ha dato la propria disponibilità a contribuire alla ricerca dello scienziato.
DPF
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