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Domani mi sveglio presto, di Davide Simeone, la condizione della donna e l’allegria della vita


Editore: Les Flâneurs Edizioni

Genere: Narrativa

Pagine: 246

Anno di Pubblicazione: 2022


Roberto ha trentasei anni, lavora in una lavanderia a gettoni, e non riesce più a ripartire con la sua vita, da quando Ludovica, la donna che amava, è scomparsa in un incidente stradale.

Il protagonista farà molta fatica a ripartire con la sua vita, tuttavia, l’incontro con diverse persone gli insegnerà che spesso il dolore è un canto corale, dove non siamo capaci di vedere che altri, come noi, lì fuori, stanno soffrendo per lo stesso vuoto.

Simeone ci racconta di una preziosa storia, che porta il nome di Fatima. Con lei le pagine che la riguarderanno, indagheranno da vicino la condizione della donna africana, la precarietà di quella gente, e soprattutto i pesi destinati a chi nasce donna, in quelle terre lontane. Fatima racconta di come la donna acquisti una sorta di valore, che resta di per sé mediocre, soltanto quando quest’ultima decide di sposarsi, mettendo su famiglia. L’autore ci parla di come l’esistenza femminile in quelle terre, appaia sensata solo quando si segue lo schema dell’angelo del focolaio. Le brutture di quei posti toccano la modernità dei luoghi che conosciamo, in un viaggio dove Fatima con fatica e paura, arriva in Italia, e adesso con la sua socia, si trova a gestire un ristorante, dove prende posto anche suo figlio, il suo piccolo ed unico tesoro.

L’autore restituisce una condizione familiare, raccontando anche la cosiddetta “vita da condominio”. Il protagonista racconta, infatti, di come sia diversa l’esperienza di vita di chi decide di vivere in mezzo agli altri. Ad ogni ora del giorno, ci sono mobili che strisciano sul pavimento, cani che guaiscono, bambini che piangono, in una sorta di vita collettiva, che se da un lato annoia, dall’altro rincuora. È come essere in un involucro protettivo dove l’uno fa schermo all’altro, davanti le vicissitudini della vita. Roberto ha come vicina di casa la signora Lucia, una donna rimasta vedova, che in qualche maniera, come lui, sta cercando di trovare una nuova dimensione in seguito al lutto. È una donna amorevole, incapace di ignorare le esigenze altrui. È certamente una di altri tempi, a cui piace fare torte, prendere insieme i caffè, farsi spazio nelle case altrui, per mettere a tacere il vuoto interiore lasciato da un amore che è andato perso. Il dolore di Lucia sembra fondersi con quello di Roberto, in un groviglio unico che rotola in mezzo agli altri, nascondendosi dietro un sorriso e una torta appena sfornata.

Accanto a queste due preziose donne, si stagliano anche i personaggi di Camilla e Violetta. La prima è una giovane donna alla ricerca di sé stessa, persa nel suo viaggio fatto di scoperte riguardo l’amore e il sesso, di progetti per il futuro, e di rivalsa verso un mondo che a volte risulta arcigno. Accanto a lei, si erge la figura di sua madre. Violetta è una donna bielorussa, trovatasi incastrata in un amore sbagliato, capace di infliggerle numerose ferite, molte di esse visibili ad occhio nudo.

Non mancheranno argomenti di riflessione, come la precarietà della vita, che tocca il personaggio di Noemi, amica di Roberto, che un giorno si scopre ammalata di sclerosi multipla.

“Domani mi sveglio presto” è scritto in maniera sapiente e scorrevole, capace di intrattenere senza mai risultare banale o angosciante. È un libro che eviscera diverse tematiche senza mai lasciare nulla al caso. È un libro che presta il fianco ai giovani e ai meno giovani, in un vortice di sentimenti ed emozioni che ci rende tutti uguali davanti alla vita, parificando in qualche maniera età, esigenze e paure. È un libro che non ha timore di parlare, e che tace nei momenti giusti, davanti alla maestosità del mare, davanti a lettere d’amore mai spedite, davanti alle infinite possibilità di uomini e donne pronte alla rinascita.


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