Fabrizio Chinaglia, l’agente dello spettacolo che tempo fa era stato accusato di aver abusato della sua ex assistita Sara Tommasi, approfittando del suo stato di “inferiorità psichica” successivo all’assunzione di cocaina e ad un grave disturbo psicotico della personalità, è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Ben sei erano i capi d’imputazione di Chinaglia, tra i quali alcuni decisamente molto gravi come la violenza sessuale, l’estorsione e la cessione di droga, ma ogni accusa è caduta da parte dei giudici della quinta sezione del Tribunale di Milano che ha emesso un verdetto di assoluzione per l’uomo sebbene, come è ovvio, la pubblica accusa avesse chiesto per lui otto anni di carcere, sostenendo che l’agente artistico avrebbe ripetutamente obbligato Sara Tommasi a far uso di sostanze stupefacenti per così poterla indurre più facilmente ad avere rapporti sessuali con lui, in più con minacce psicologiche e percosse.
Fu la stessa Tommasi a denunciare l’uomo, nel 2013, chiamando come testimone dell’accaduto anche Fabrizio Corona che parlò della giovane studentessa della Bocconi come di "una ragazza serissima", raccontando inoltre di conoscerla da diciotto anni, perciò molto "prima che entrasse nel mondo dello spettacolo" e di conseguenza prima che divenisse famosa anche per aver partecipato come concorrente a un’edizione dell’”Isola dei famosi”. In precedenza la giovane attrice era stata coinvolta in altri procedimenti giudiziari: Sempre nel 2013, due uomini erano stati arrestati per violenze sessuali nei suoi riguardi, e ancora l’anno prima, stando ad un'inchiesta svolta dalla magistratura salernitana, altri due personaggi avevano indotto la Tommasi ad assumere droghe per poi utilizzarla in quello stato come attrice protagonista di un film hard.
Secondo quanto emerso dall’indagine della Procura di Milano, tra l’agosto ed il settembre 2013, Chinaglia avrebbe passato della cocaina alla giovane attrice, prima in un hotel milanese e poi in un ostello e, sempre secondo quella che era l’ipotesi del Pubblico ministero, l’uomo l’avrebbe colpita alla testa per obbligarla a prendere la droga, quindi con una conseguente accusa di violenza privata a suo carico. Approfittando poi della bipolarità psicotica “borderline” di Sara, Fabrizio Chinaglia l’avrebbe infine costretta ad avere rapporti sessuali sotto l’ulteriore minaccia di una pistola e delle sue presunte conoscenze nei giri della malavita. In aggiunta a tutto questo all’uomo veniva anche imputato il fatto di essersi fatto consegnare dalla vittima un assegno di ventimila euro. Come si è già detto tutte questi capi d’imputazione, e altri, sono stati cancellati dal Tribunale che emetterà le proprie motivazioni nei canonici novanta giorni.
DPF
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