Educazione alla tolleranza e rispetto del prossimo sin dall'infanzia sono le proposte presentate dall'architetto Maria Stella Giorlandino, amministratrice della rete Artemisia Lab, che in un'intervista esclusiva rilasciata a Spraynews, ha sintetizzato quanto venuto fuori nella tavola rotonda, tenutasi nella giornata di ieri, nella sala Colonna dell'Università degli Studi Guglielmo Marconi e che ha visto partecipi autorevoli esponenti del mondo della cultura, della moda, dello spettacolo e della politica. In sala, infatti, la ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini, il vice presidente della Camera Ettore Rosato, il senatore di Fi Maurizio Gasparri, la senatrice Annamaria Parente, la speciale madrina dell'evento e presidentessa dell'associazione "Vite senza paura onlus" Maria Grazia Cucinotta, Pino Insegno, Roberto Ciufoli, Gianni Rivera e una serie di personalità, note sia sul grande schermo che sul piccolo e che hanno voluto dare un contributo all'iniziativa.
Giorlandino, da dove nasce l'idea?
"Dal voler rilegare e ricucire un tessuto della scuola affinché tutti quelli che sono gli episodi di bullismo, mobbing e violenza si possano modificare dalla radice. La cultura sociale deve subire un profondo e radicale cambiamento. Questo può avvenire solo se si agisce dalle età scolari. Sin dall'infanzia, infatti, è indispensabile abituare le nuove generazioni a determinati valori e comportamenti"
Cosa sta cambiando oggi?
"I cambiamenti velocissimi degli ultimi anni, la comunicazione, i social, le nuove tecnologie, usate sempre più dall'infanzia, portano a un aumento della violenza, causando quelle tristi vicende che poi leggiamo sulle pagine dei giornali. Rispetto a prima, infatti, ci sono degli stimoli diversi che purtroppo rendono più aggressive e meno tolleranti le nuove generazioni".
Come agire?
"L'unica strada per porre fine a tutto ciò è entrare nelle scuole, altrimenti ci saranno sempre episodi di stalking, violenza e femminicidio. Serve, quindi, trasmettere sin dall'infanzia la tolleranza e il rispetto per le fasce più deboli. Per tale ragione, abbiamo fatto, in modo che ogni rappresentante, partecipante all'ultimo tavolo presentasse una relazione atta a creare un estratto con tutte le proposte messe in campo".
Dove si vuole arrivare?
"Da quell'estratto presenteremo un documento da proporre alla Camera, al Senato e al ministero dell'Istruzione. L'obiettivo è introdurre un nuovo approccio formativo multidisciplinare in grado di far trattare tematiche che oggi sono finite col diventare fondamentali".
Sarà, quindi, una nuova educazione civica?
"Non sarà la classica educazione civica, ma un qualcosa di simile, che tenga conto dei cambiamenti culturali e di un mondo sempre più globalizzato, dove convivono culture, religioni ed etnie diverse. La priorità di questa nuova disciplina, infatti, sarà l'educazione alla diversità. Non a caso, nell'ultimo tavolo, abbiamo voluto individuare rappresentanti di religioni diverse. Una particolare attenzione ovviamente dovrà essere riservata alle donne. La parità deve essere trattata sin dall'infanzia. Solo così si potranno fare passi in avanti ed evitare tante violenze a cui purtroppo ogni giorno siamo abituati ad assistere. Se non si va avanti in questo senso, il resto serve a poco o niente, come dimostrano alcune recenti normative adottate e poi finite nel dimenticatoio".
Di Edoardo Sirignano
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