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Elena Lucchini (Lega), una guerriera per l'Ambiente e il Territorio si racconta


Spraynews ha intervistato l'Onorevole Elena Lucchini, Capo Gruppo della Lega Salvini Premier in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, riguardo al suo lavoro, alle sue battaglie e alle sue opinioni come parlamentare.

Buongiorno Onorevole Lucchini, ci potrebbe parlare dei più importanti progetti ai quali si sta dedicando a livello nazionale?

Pochi giorni fa, per iniziare con una cosa molto importante, vi è stata la riunione della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della quale faccio parte come Capogruppo in rappresentanza della Lega. Abbiamo discusso e trattato della risoluzione sui ponti e io ho presentato una risoluzione come prima firmataria del Gruppo Lega. All’interno della risoluzione intendevo mettere in luce le problematiche più impellenti, peraltro messe in risalto da diversi anni, già prima della tragedia del Ponte Morandi di Genova. Le proposte presentate come Gruppo Lega sono finalizzate ad intervenire il prima possibile e si focalizzano su investimenti che vadano al di là della semplice manutenzione straordinaria.

Si tratta di investire fondi appositi per la realizzazione di nuovi ponti. Questo per noi rappresenta un tema centrale. Ogni cosa ha un inizio-vita e un fine-vita. La manutenzione straordinaria è un po’ come mettere pezze, la qual cosa ha dei limiti e finisce per creare disagi più notevoli, ciò di cui, per esempio, i ponti del bacino del Po sono un esempio. Nel 2021 è fondamentale rendersi conto che è importante fare investimenti su ponti efficienti e sicuri. Ossia ponti nuovi da costruire, non soltanto ponti da conservare.

Altre battaglie importanti?

Una è recentissima. Io e l'on. Alessandro Cattaneo di Forza Italia abbiamo scritto una lettera al Premier Draghi e al Ministro Cingolani per sostenere fermamente la candidatura di Broni come sede della 4a Conferenza Nazionale Amianto nella primavera del 2022, candidatura presentata formalmente dal Presidente della Regione Attilio Fontana, alla luce delle sollecitazioni arrivate dal territorio, in particolare dai Consiglieri Regionali della Provincia di Pavia, dal Sindaco di Broni e dall'Associazione A.V.A.N.I. delle vittime dell'amianto.

Noi crediamo sarebbe molto imprortante ospitare la Conferenza proprio a Broni e nella fabbrica bonificata Ex Fibronit, dimostrando alla nazione come uno stabilimento che ha causato tanta sofferenza sul territorio possa trasformarsi, grazie alla bonifica, in un bene utile alla comunità di alto valore sociale, e riconoscendo a questa cittadina la giusta centralità che ha nella situazione delle vittime dell'amianto.

Onorevole Lucchini, se la sentirebbe di parlare di chi, secondo Lei, dentro la Lega potrebbe essere una buona scelta per il Quirinale o se secondo voi il discorso è ancora prematuro?

Mancano ancora parecchi giorni prima delle votazioni del nuovo capo del Quirinale e penso sia meglio, prima di tutto, concentrarsi sulla Legge di Bilancio e sulle importanti norme e misure che stiamo mettendo in atto e su cui stiamo lavorando al Senato. A nostro parere, il nuovo Presidente della Repubblica dovrà essere prima di tutto una figura di garanzia. Non poniamo veti al fatto che possa essere una persona di destra o di sinistra, ma pretendiamo che sia una persona che pensi a fare il bene del Paese.

Le andrebbe di commentare con riferimento a questa grande battaglia, che ha fatto Matteo Salvini sul tema giustizia giusta insieme a noi Radicali?


Sì, abbiamo fatto una raccolta firme, che è durata diversi mesi assieme ai Radicali e a un po’ tutto il centrodestra per raccogliere più firme possibile e devo dire che c’è stata una grande mobilitazione. Ho visto davvero tantissimi cittadini, con diversi orientamenti politici, quindi anche persone di sinistra, che sono venuti ai banchetti della Lega per firmare, perché ci credevano. Obiettivamente, è sotto gli occhi di tutti che oggi siamo arrivati ad una situazione complessa, nella quale, per esempio, vediamo moltissimi imprenditori che sono incappati nelle dinamiche della burocrazia della giustizia e si ritrovano, per diversi anni, a vivere situazioni di difficoltà per poi magari ritornare al punto di partenza, ossia a dire con delle sentenze che scagionano i diretti interessati, i quali, però, sono costretti a vivere calvari che vanno avanti per cinque, sei, sette anni e si ritrovano, alla fine, ad avere perso la famiglia, il lavoro, tutto.

Quindi, è oggi importante agire per fare in modo che i veri delinquenti vadano in galera e alle persone oneste sia permesso di vivere in maniera libera, tranquilla e senza soffrire persecuzioni di tipo giudiziario. Da ultimo, direi che siamo rimasti contenti del risultato che abbiamo portato a casa, soprattutto in vista della primavera, quando vi sarà il referendum e sono convinta che avremo una grande affluenza da parte dei cittadini italiani.

Attualmente, se non mi sbaglio, Lei è impegnata nelle provinciali, giusto? Posso chiederle un commento, una anticipazione riguardo a queste Elezioni provinciali?


Le provinciali che avranno luogo il 18 di dicembre qui nella provincia di Pavia chiaramente sono importanti. Ciò che a noi oggi non piace è il fatto di non poter andare fra la gente a fare la classica campagna elettorale, perché, come sapete bene, dopo la Riforma Del Rio, sono solo gli amministratori, i consiglieri comunali e i sindaci a poter eleggere il Presidente della Provincia, mentre, tutto al contrario, si dovrebbe fare in modo che fossero gli stessi cittadini a sceglierlo.

Questa riforma ha avuto delle enormi conseguenze in termini negativi, perché ci siamo ritrovati con province che svolgevano le funzioni precedenti senza però avere i fondi sufficienti, per esempio, per mettere a norma le scuole, dunque per poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Quindi oggi il mio auspicio è quello di riuscire a eleggere un Presidente della Provincia, che possa svolgere il proprio lavoro in maniera effettiva. Noi abbiamo un candidato della Lega che è stato voluto ed è sostenuto da tutta la coalizione di centrodestra, ma anche - e questo è importante da sottolineare - da tanti sindaci civici e sono convinta che saprà svolgere al meglio il proprio mestiere.

La provincia, secondo me, deve tornare ad essere un punto di riferimento per tutti i comuni. La Legge Del Rio ha creato delle divisioni notevoli sotto il profilo delle istituzioni. Io vengo da una zona in cui vi sono comuni molto piccoli, che fanno grande fatica ad interloquire con la Regione, vale a dire con l’ente superiore alla Provincia, al fine di ottenere delle risposte concrete sulle infrastrutture da realizzare all’interno del proprio territorio di competenza. In passato, il fatto di poter avere la Provincia come istituzione di mezzo, diciamo così, permetteva che tutte queste esigenze e istanze trovassero un interlocutore, oltre al fatto di farsi, la Provincia, anche portavoce in luogo delle istituzioni più alte, quali, le Regioni. Oggi abbiamo la necessità che la Provincia torni ad essere un punto di riferimento per i piccoli comuni, i quali fanno fatica a far sentire la propria voce.

Riguardo invece a vaccini, Covid e green pass si sente di dire qualcosa in particolare?

Una cosa ci sarebbe. C’è una parte della cittadinanza rappresentata dai guariti dal Covid-19, i quali oggi si ritrovano in una sorta di via di mezzo, in cui, da un lato, hanno superato i sei mesi che vengono concessi per avere il Green Pass da parte del Governo, ma che magari hanno ancora un alto numero di anticorpi. Secondo recenti studi medici, che stiamo leggendo e che provengono da ogni parte del mondo, chi ha avuto il Covid-19 e ha ancora gli anticorpi, ma anche chi soltanto ha avuto il covid, non dovrebbe vaccinarsi, perché potrebbe essere controproducente ed avere degli effetti collaterali.

Questa nostra perplessità l’abbiamo sottoposta al Ministro Speranza e anche portata in aula, presentando ordini del giorno, i quali, in alcuni casi, sono stati anche approvati da parte del Ministero. Si trattava di ordini del giorno, nei quali, per esempio, chiedevamo di allungare l’arco temporale dei sei mesi del Green Pass per chi è guarito, portandolo a dodici mesi.

Abbiamo fatto un' interrogazione parlamentare al Ministro Speranza per sapere esattamente quando avrebbe allungato questo arco temporale al fine di tutelare questa fascia della popolazione, che, vale la pena ricordarlo, si aggira intorno ai cinque-sei milioni, non pochi quindi. Da parte sua, il Ministro Speranza ci ha risposto in maniera purtroppo assai evasiva, dicendo che stanno facendo approfondimenti e ulteriori studi. Una risposta inaccettabile, perché, per quel che riguarda la salute dei cittadini, non si può temporeggiare e dare risposte evasive.

In definitiva, dovevano allungare l’arco temporale da sei mesi a un anno per quanto riguarda i guariti dal Covid-19, ma non l’hanno mai fatto. Va benissimo incentivare la vaccinazione, però, dall’altro lato, occorre spiegare meglio tale vaccinazione, perché, come ognuno di noi ha visto, negli ultimi due anni la stessa comunità scientifica si è spesso divisa ed è quindi normale che i cittadini possano avere dubbi e perplessità in merito o anche timore nell’andare a fare la vaccinazione. Sicuramente doveva essere messa in atto una migliore comunicazione attraverso i medici di base, i farmacisti, a livello capillare, andando ad incontrare le persone, a tu per tu, diciamo. Tuttavia, oltre a questo, vale la pena ribadirlo, vi è questa fascia dei guariti dal Covid-19, di cui spesso non si parla, ma a cui è necessario dare risposta.


Di Umberto Baccolo.

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